[09/03/2011] News
FIRENZE. Per arrivare al 2050 con un taglio di emissioni di CO2 in atmosfera almeno dell'80%, è necessario innalzare fin dal 2020 la quota dal 20 al 25%. Questo sostiene la Commissione europea in una recente comunicazione al Parlamento in cui si specifica che l'obiettivo è possibile mantenendo l'incremento dell'efficienza energetica al 20%. Molte associazioni ambientaliste dati alla mano (vedi rapporti dell'Eea che indicavano già al 2008 il raggiungimento di metà dell'obiettivo 2020) sostengono che si potrebbero raggiungere riduzioni di CO2 ancora più consistenti.
Di parere opposto il presidente Enel Fulvio Conti che davanti alla Commissione Bilancio della Camera ha dichiarato: «C'è stato un eccesso di zelo che ha imposto al nostro sistema riduzioni che non erano né necessarie né realizzabili. Oggi paghiamo questo eccesso di zelo. Altri Paesi sono stati più capaci di noi nelle negoziazioni e quindi l'Italia è stata penalizzata nell'attribuzione degli obiettivi, visto che noi italiani, pur essendo i più virtuosi, abbiamo però l'impegno di ridurre più degli altri». Saremmo curiosi di capire virtuosi in cosa. Al di là di alcuni dati più confortanti a cui ha contribuito senza dubbio la crisi economica e la recessione, la tutela ambientale e le politiche per la sostenibilità dello sviluppo sono al palo come illustrato anche nell'ultimo rapporto "Ambiente Italia 2011", in cui viene sottolineato come l'Italia corra il rischio di essere l'unico paese europeo che non raggiunge gli obiettivi di Kyoto.
Per Conti, che ritiene che l'Europa sia troppo severa in materia ambientale, si deve guardare avanti e per questo è tornato sul nucleare «L'Italia non è fuori tempo massimo per il ritorno al nucleare, nonostante i ritardi accumulati. Se entro l'anno si avrà la piena funzionalità dell'Agenzia per la sicurezza nucleare - ha sottolineato - credo sia possibile avere la prima centrale nel 2020 come previsto, ma l'iter di richiesta delle autorizzazioni per i siti dovrà iniziare entro l'anno prossimo». Al di la del fatto che Conti dimentica che a breve andremo a votare un referendum sulla materia, invece di contestare le politiche europee in materie di emissioni, sarebbe opportuno puntare su riduzione dei consumi, efficienza energetica e fonti rinnovabili per raggiungere gli obiettivi al 2020, ancora possibili anche per l'Italia nonostante i ritardi. A quel punto sarà evidente anche ai più scettici che il nucleare non servirà nemmeno in prospettiva del raggiungimento degli obiettivi al 2050.