[10/03/2011] News toscana
FIRENZE. Il Parco nazionale dell'Arcipelago Toscano (Pnat) è sbarcato in Cina. Nei giorni scorsi si è tenuta a Macao- Hong Kong (Cina), la seconda Conferenza Asia-Pacifico sulle tecnologie dell'informazione e l'ingegneria oceanografica, dove il Pnat ha presentato il progetto europeo Argomarine (Automatic oil spill recognition and geopositioning integrated in a marine monitoring network) di cui è capofila. Le attività progettuali prevedono l'utilizzo simultaneo di tecnologie che vanno dalle immagini satellitari a sensori ottici montati su imbarcazioni e traghetti, oppure su aerei ed elicotteri, a nasi elettronici ospitati su boe o su veicoli sottomarini autonomi in grado di pattugliare larghe estensioni di mare per "captare" sversamenti di greggio. Questi dati verranno integrati con informazioni di geoposizionamento ed inviati attraverso una rete a larga banda nella sala operativa della Capitaneria di porto di Portoferraio, che ospiterà il cervello pensante di Argomarine, il Mis (Marine information system), in grado di elaborare i dati raccolti dalle varie fonti, confrontarli con i modelli matematici immagazzinati nella sua memoria e assistere la Capitaneria di Porto e/o il Dipartimento della Protezione civile nella gestione dell'emergenza. Il progetto, finanziato dall'Unione europea, giunto a metà strada, ha già raccolto risultati che sono stati presentati alla comunità scientifica e tecnica presente a Macao (oltre 400 partecipanti da tutti i Paesi dei bacini del Pacifico e dell'Oceano Indiano, oltre ad una rappresentanza significativa di gruppi ed istituzioni europee) dove hanno riscosso notevole interesse. «Il problema dell'inquinamento marino legato ai traffici marittimi ed agli incidenti ad esso connesso è particolarmente sentito nell'area del Sud Est asiatico, che sono attraversate da alcune delle rotte di navigazione più battute dell'intero pianeta- informano dal Parco nazionale dell'Arcipelago Toscano- Negli stretti della regione dell'Indocina (Malacca/Singapore, Sunda, Lombak, Makassar) infatti transitano ogni anno circa 100 mila navi, trasportando oltre un quarto di tutte le merci prodotte nel mondo, incluso petrolio, prodotti delle manifatture cinesi e export del caffè indonesiano. Circa un quarto del petrolio trasportato via mare in tutto il mondo ogni anno passa per tali strettoie». Anche per questi motivi il coordinatore del progetto per il Pnat, Michele Cocco, ha in corso contatti per la valutazione della estensione delle tecnologia e dei risultati ottenuti con Argomarine, alla rete delle Aree marine protette del Sud Est Asiatico.