[14/03/2011] News
LIVORNO. L'Ue ha istituito nel 2007 lo strumento per la cooperazione in materia di sicurezza nucleare (previsto dal regolamento Scsn), adesso la Commissione europea invia al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni dell'Unione europea la prima relazione sull'applicazione dello strumento per il 2007, 2008 e 2009. Relazione che, data la tragica concomitanza con le drammatiche notizie che arrivano dal Giappone, assume anche maggiore interesse.
La Commissione in questo modo vaglia i progressi conseguiti nell'attuare le misure adottate a norma del regolamento e fornisce, attraverso la relazione, informazioni circa le misure finanziate, l'esito delle attività di monitoraggio e di valutazione e l'esecuzione del bilancio in termini di impegni e pagamenti per paese e regione nonché per ciascun settore di cooperazione. Descrive dunque, i principali sviluppi nella cooperazione e assistenza in materia di sicurezza nucleare in attuazione del programma.
In Ucraina è stato accordato un sostegno mirato all'autorità di regolamentazione e all'operatore. Un'importante realizzazione è stata la valutazione della sicurezza nucleare delle centrali nucleari ucraine nel quadro di un progetto congiunto con l'Aiea. Tale valutazione ha fornito valide informazioni sulla situazione in cui si trovano le centrali, sulla gestione dei residui nucleari e sull'autorità di regolamentazione e ha mostrato che la sicurezza nucleare è considerevolmente migliorata negli ultimi anni.
In Russia i progetti avviati con il programma Tacis sono proseguiti nell'ambito del programma Scsn, ma non è stato possibile procedere a nuovi progetti poiché non si è potuto concordare un quadro adeguato di cooperazione. Sono in corso colloqui nella prospettiva di riprendere le attività di cooperazione, riducendone tuttavia la portata.
In Armenia sono stati varati grandi progetti riguardanti la centrale nucleare di Metsamor, dati gli urgenti problemi di sicurezza nel suo funzionamento. Nondimeno, la Commissione continua a ritenere che in questa centrale non si potranno raggiungere gli standard odierni di sicurezza nucleare e che quindi la si dovrebbe chiudere appena possibile. Scopo dei progetti era la formazione del personale, l'assistenza all'autorità di regolamentazione e lo sviluppo di una strategia di gestione dei residui, per preparare la futura disattivazione della centrale.
In Bielorussia e in Georgia la cooperazione è proseguita con l'attuazione di progetti di portata relativamente limitata, ma con la Bielorussia si sono svolti colloqui intesi a rafforzare la cooperazione con l'autorità di regolamentazione, per migliorarne le capacità nella prospettiva della costruzione di una centrale nucleare in questo Stato. Il programma è stato esteso a nuovi Stati in tre regioni.
Sono stati varati anche progetti in Egitto, Giordania e Marocco, allo scopo principale di offrire sostegno alle autorità di regolamentazione. E in Sudest asiatico, sono stati iniziati progetti nelle Filippine e in Vietnam. Mentre in America latina, sono stati varati progetti con l'autorità di regolamentazione e con l'operatore in Brasile e si è preso contatto con il Messico e con l'Argentina.
È stato concesso un considerevole sostegno finanziario alla struttura di protezione di Cernobyl e al conto "sicurezza nucleare", gestiti dalla Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo in nome dei paesi donatori. Per seguire da vicino i progetti relativi a Cernobyl è stato costituito un gruppo di contatto per la sicurezza nucleare presieduto dalla Commissione.
La cooperazione in materia di sicurezza nucleare, è iniziata, infatti, con l'ex Unione Sovietica nell'ambito del programma Tacis (Assistenza tecnica alla Comunità di Stati indipendenti, il programma di assistenza della Commissione europea a 12 Stati dell'Europa del'est e dell'Asia centrale - Armenia, Azerbaigian, Bielorussia, Georgia, Kazakistan, Kirghizistan, Moldova, Russia, Tagikistan, Turkmenistan, Ucraina e Uzbekistan - e alla Mongolia nel loro passaggio a economie di mercato a orientamento democratico) ed è proseguita con il programma Sscn, ampliandone peraltro la portata geografica fino ad arrivare a una portata mondiale.
Considerate le potenziali esigenze di cooperazione in materia di sicurezza nucleare in tutto il mondo, il Consiglio dell'UE ha proposto un complesso di criteri da osservare quando si elaborano progetti con nuovi Stati.
Se questo è il primo cambiamento rispetto al precedente programma, il secondo consiste nel fatto che, mentre il programma Tacis era incentrato sull'assistenza, che in molti casi comprendeva la fornitura di attrezzature, l'obiettivo del programma Scsn è potenziare la cooperazione, nell'intento di migliorare la sicurezza nucleare senza la fornitura di attrezzature, anche se la si può prevedere in casi speciali. Inoltre si incoraggiano i partner ad assumere funzioni di maggior rilievo nell'elaborazione, gestione e attuazione dei progetti.
La Commissione continuerà a promuovere accordi di cofinanziamento a norma dei quali le organizzazioni dei partner apportano di solito contributi in natura (il personale) o in forniture o in lavori (studi complementari, genio civile), in base a piani di finanziamento convenuti preliminarmente.
Il terzo cambiamento consiste nel fatto che la portata geografica del programma Scsn, più ampia rispetto al programma Tacis, ha accresciuto la necessità di cooperazione internazionale e di coordinamento delle azioni con altri donatori e operatori interessati, come l'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea). E' stato potenziata la cooperazione con l'Aiea a sostegno di attività tecniche tematiche a livello statale o regionale, comprendenti tra l'altro lo sviluppo della cultura della sicurezza, la formazione delle autorità di regolamentazione, la gestione dei residui, la sicurezza dei reattori in fase di ricerca e la sicurezza sismica.