[15/03/2011] News
LIVORNO. La situazione in Giappone sembra precipitare. L'Ong nirvegese-russa Bellona, che sta seguendo in diretta l'evolversi della situazione, si chiede «Come mai lavoratori essenziali sono stati evacuati e non combattono più contro l'aumento delle temperature del reattore n. 2 della centrale nucleare giapponese di Fukushima Daiichi, che ha sofferto una forte esplosione nelle prime ore del mattino».
Il premier giapponese Naoto Kan ha detto che le radiazioni si stavano già diffondendo e che c'è «Un elevato rischio di ulteriori perdite». Nelle prime ore di stamattina le organizzazioni ambientaliste giapponesi hanno rilevato picchi di radiazioni scioccanti: nei dintorni del reattore 2 il livello è salito a 3.130 microsieverts all'ora. A quel livello, chiunque sia nelle vicinanze reattori avrebbe ricevuto in 20 minuti la quantità di radiazione che una persona è in grado di assorbire in un anno. Nei dintorni del reattore 4 ci sono tra i 100 e I 400 mSv/h e 30 mSv/h iontorno ai reattori 2 e 3. L'Ong russa Ecodefence riferisce che sia l'International atomic energy agency (Iaea) che le associazioni ambientaliste giapponesi dicono che è in fiamme una vasca di stoccaggio per il combustibile nucleare esaurito dell'impianto.
Gli eventi hanno preso una piega più terribile e forse inattesa dopo l'esplosione dell'idrogeno di ieri al reattore n. 3 plutonium fuel-based, l'esplosione di stamani al reattore n. 2, la terza in quattro giorni nella centrale, e l'incendio all' impianto di stoccaggio del combustibile nucleare esaurito hanno fatto del disastro giapponese il più grave incidente nucleare dopo Chernobyl.
I funzionari giapponesi temono che l'ultima esplosione, avvenuta 6,15 del Giappone, abbia ancora di più danneggiato le strutture dei reattori, provocando la rottura del nocciolo del reattore - anche se al momento ufficialmente i contenitori dei noccioli sono integri - , che porterebbe ad una possibile ampia diffusione di radiazione rispetto ad un nucleo in parziale fusione.
Il governo giapponese cerca di rassicurare e punta sull'ipotesi "meno peggio", ma in pochi ci credono. L'ultima esplosione ha diminuito le speranze sollevate dal rischiosissimo lavoro svolto ieri dagli ingegneri giapponesi nella centrale per riuscire a raffreddamento il reattore 2 pompando acqua di mare.
Secondo le informazioni fornite Nuclear information resource center, e riferite da Nhak Television, circa 2,5 metri di combustibile nucleare del nucleo del reattore sono completamente esposti.
Il fisico di Bellona Nils Bohmer ha detto che «Un'esplosione di idrogeno alla pompa del liquido di raffreddamento del reattore n. 4 di Fukushima Daiichi ha provocato un'altra cooling crisis e la building pressure dei reattori n. 5 e n. 6 potrebbe portare ad esplosioni di idrogeno, come quelle osservate nei reattori n. 1 e 3 durante il weekend. Ora abbiamo tutti e 6 i reattori della centrale in coolant crisis. Se si verificasse il peggio, la situazione locale sarà come Chernobyl. La situazione è molto più grave di quanto non fosse ieri. Tutto il raffreddamento ad acqua, a questo punto acqua di mare mista a boro, una sostanza chimica che ritarda le reazioni nucleari, è stata utilizzato, il che lascia sostanzialmente il reattore n. 2 nella stessa situazione in cui era ieri. I livelli dell'acqua nelle rimanenti pompe degli altri reattori sono pericolosamente bassi».
Riferendosi all'esplosione di ieri al reattore 3, che funziona con un mix di uranio e ossido di plutonio, Ecodefence dice che probabilmente c'è stato un rilascio di plutonio nell'ambiente e che a combattere una crisi che sta peggiorando ormai ci sono solo un pugno di persone.
Il governo giapponese conferma che la maggior parte degli 800 lavoratori della centrale sono stati evacuati, lasciando 50 eroi a tentare disperatamente di mantenere il raffreddamento dei tre reattori con acqua di mare pompata dai mezzi antincendio, mentre in team di vigili del fuoco ha combattuto fino a poco dopo le 12 ora locale per spegnere l'incendio del reattore 4.
Un ex-funzionario governativo sentito in modo anonimo da Bellona ha detto che «Il governo sta fondamentalmente cercando di parare il colpo, dicendo che tutte le misurazioni dei dati sono molto superiori alle condizioni normali, ma che questo ammontare non avrà immediatamente effetto sulla salute umana».
I giornalisti giapponesi si lamentano per la carenza di informazioni reali sul come rispondere ad una crisi sempre più acuta, e soprattutto non si fidano assolutamente del gestore di Fukushima Daiichi, la Tokyo electric power (Tepco), nota per nascondere gli incidenti o per dire che non si tratta di cose gravi. Il governo sembra in tilt e sta facendo peggiorare la situazione e l'allarme perché ripete semplicemente i comunicati e le rassicurazioni della Tepco e non dimostra di avere una conoscenza diretta degli sviluppi nelle centrali nucleari né sembra in grado di dire alla popolazione cosa deve fare per proteggersi dall'aumento del rischio nucleare.
Bellona riporta il testo di una e-mail ricevuta dal Giappone: «La quantità di radiazione aumenta drammaticamente ogni volta che viene annunciato un nuovo incidente, e ogni volta si dice che non c'è nulla da temere. La vera questione è che Tepco non può evidentemente dare una risposta su quante siano le radiazioni che sono una minaccia reale per la salute umana».
Secondo Böhmer «Tokyo ed i suoi 13 milioni di abitanti potrebbero essere colpiti dalla radiazioni ormai fuori controllo e sia le fonti ufficiali del governo che l'ex funzionario del governo dicono che i livelli nella metropoli sono aumentati mMartedì, dopo l'esplosione del reattore n. 2 e della pompa del liquido di raffreddamento del reattore n. 4. Ma le previsioni dei venti prevalenti per domani dicono che i venti non soffieranno verso la centrale ma piuttosto verso il mare». I media statunitensi hanno riferito che oggi la portaerei USS Ronald Reagan si è spostato ulteriormente verso il mare aperto per non essere nuovamente investita dalla nube radioattiva che in un'ora ha già causato l'esposizione dell'equipaggio a dosi di radiazioni tollerabili da una persona in un mese.
Il governo ha esteso la zona di pericolo a 30 km ed ha consigliato di mettersi camicie a maniche lunghe e cappelli e chiudere con asciugamani bagnati le fessure di porte e finestre. Misure che sembrano disperate e primitive, ma che secondo Bohmer «Sono una buona prima misura di risposta di emergenza e di lotta contro l'avvelenamento da radiazioni. Se sono esposti a radiazioni, la camicia a maniche lunghe e i pantaloni copriranno le parti esposte del corpo e si possono togliere e buttare via. Alla fine è un buon consiglio, oltre ad essere l'unico consiglio che il governo può dare alle persone che sono ancora intrappolate all'interno dei 30 chilometri dall'impianto».
Il governo giapponese aveva inizialmente ordinato a 45.000 persone di evacuare la zona intorno alla centrale nucleare, domenica si era già arrivati a 200.000, ma nonostante questo solo circa 185.000 persone sarebbero state davvero evacuate dalla più colpita.