[16/03/2011] News
LIVORNO. Il governo comunista cinese ha fatto quello che il nostro governo democratico-populista non vuole fare: un secco comunicato pubblicato oggi dall'agenzia ufficiale Xinhua alle ore 19,38 di Pechino informa che «La Cina ha congelato i procedimenti di approvazione per la costruzione di nuove centrali nucleari al fine di rivedere le norme di sicurezza in seguito all'esplosione in una centrale nucleare giapponese».
La notizia è stata data dopo la riunione del Consiglio degli affari di Stato (il governo centrale cinese) che si è tenuta oggi a Pechino.
Xinhua scrive che «Il Consiglio degli affari di Stato ha anche chiesto ai dipartimenti interessati di effettuare dei controlli di sicurezza sulle centrali nucleari esistenti, secondo una dichiarazione pubblicata al termine della riunione presieduta dal primo ministro Wen Jiabao».
Intanto dal Giappone il ministero delle scienze e delle tecnologie fornisce dati contraddittori: oggi, mentre venivano ritirati gli elicotteri e si parlava del certo sacrificio della vita dei 50 liquidatori" che stanno cercando di evitare la fusione del nocciolo e il collasso del contenimento esterno, ha dichiarato che il livello di radiazioni nei dintorni della centrale di Fukushima 1 «Non presenta alcuna minaccia per la salute umana, benché i livelli rimangano sempre superiori al normale».
Secondo i dati del ministero, la radiazione misurata martedì (cioè prima dell'ultimo incendio) era tra gli 0,22 e gli 0,33 millisievert in tre aree che si trovano a 20 km a nord-ovest della centrale. Stamattina variavano tra 0,0253 e 0,0125 millisievert nelle zone a 30-60 km dal sito.
Il tecnici del ministero però ammettono che «Se i livelli continuano ad aumentare, gli abitanti che vivono in prossimità del sito devono adottare delle misure al fine di evitare di essere esposti alle radiazioni».