[14/09/2009] News
PISA. Maria Rita Lorenzetti e Riccardo Conti (Nella foto) rispondono sull'Unità a Settis che aveva accusato le regioni anche di centro sinistra di fare piani casa alla Berlusconi. Risposta opportuna perché le due regioni non è giusto siano accomunate a chi in questi anni non ha riservato la stessa attenzione e impegno alla tutela del territorio, del paesaggio, dell'ambiente.
E tuttavia qui va anche subito aggiunto che sul nuovo codice dei beni culturali le regioni -anche quella Toscana- hanno generalmente accolto senza battere ciglio quel testo malgrado le norme che rendono più difficile - e non migliore né più efficace- la gestione del paesaggio. Non conosco la situazione dell'Umbria che sui parchi per la verità non ha mai brillato, ma la Toscana ha subito tolto ai parchi il nulla osta che così torna a battere strade e percorsi frammentati sulla base di schede paesaggistiche per molti versi sconcertanti. E questo non mi pare una scelta che fa onore a quel passato che giustamente Conti ricorda e richiama. E la ragione semplicissima è che il governo del territorio e dell'ambiente -paesaggio incluso- in Toscana come altrove non passa solo dall'urbanistica. Come non passa solo da una gestione fondata unicamente sui confini amministrativi; regione, province, comuni e quel che resta delle comunità montane.
E sta qui l'intoppo per cui la nuova legge sui parchi non va avanti come ho avuto modo di dire e di scrivere in più occasioni. Non va avanti perché per taluni la casa madre rimane l'urbanistica dove non tutte le partite si possono vincere. Anzi spesso si perdono. Anche per questo sarebbe bene discuterne di più e meglio anche in occasione del congresso del PD come si è cominciato a fare non molti giorni fa a Livorno alla festa dell'ambiente. Se davvero vogliamo puntare sull'economia verde non basta, infatti, scriverlo nelle mozioni.