[14/09/2009] News
LIVORNO. Dopo il fallimento di Lehman Brothers provocatoriamente titolammo: E' l'89 del liberismo? In quei giorni la crisi era solo annunciata e non da tutti compresa nella sua potenza. A stento qualcuno diceva che ci sarebbero state ricadute sull'economia reale, come sull'occupazione per non parlare della crisi ecologica ignorata del tutto. Lo tsunami finanziario è successivamente passato e ancora, nonostante qualche ‘germoglio', non si può dire essere stato superato. Di buono c'è stato però che complice l'elezione di Barack Obama negli Usa almeno sul piano del dibattito è arrivata con prepotenza la ‘green economy' e si è fatto strada, almeno secondo la nostra analisi, un altro modello economico. Messo sulla graticola, infatti, l'attuale modello è stato investito da critiche pesantissime da destra e da sinistra, si è tornati a parlare della necessità di regolare il mercato e di riorientarlo. Ma a distanza di un anno, dopo una serie di G-qualcosa di cui si è perso il conto, e di fiumi di inchiostro e parole in libertà, se non siamo punto e a capo almeno sul piano dell'economia finanziaria poco ci manca. Oggi Barack Obama parlerà a Wall Street per rilanciare la sua riforma del sistema finanziario che dimostra di per sé quanto poco si è fatto nei 12 mesi trascorsi. La riforma del sistema finanziario voluta dal governo - ricorda il Sole24Ore - incontra resistenze da parte del Congresso e nei giorni scorsi il segretario al Tesoro, Timothy Geithner ha detto che alcuni degli aiuti lanciati dal governo un anno fa potrebbero cominciare ad essere ritirati. Obama intende ridare slancio alla riforma del sistema finanziario Usa, in vista del G-20 di Pittsbourg. Il governo intende dare più poteri alla Fed per prevenire rischi sistemici attraverso un più stretto controllo dei big della finanza. L'industria finanziaria - viene spiegato sempre nell'edizione online del giornale di Confindustria - attacca la proposta di creare un'agenzia pubblica per la protezione dei consumatori. Il presidente parlerà della prossima fine dei sostegni finanziari del governo al settore bancario. Obama dirà che le sue proposte di riforma, che comprendono i poteri per lo stato di acquisire e chiudere le società finanziarie sull'orlo del fallimento, vanno trasformate in legge per impedire che la crisi che ha scosso la finanza globale possa ripetersi. Nell'incontro con la finanza Usa, Obama parlerà anche della necessità che i partner globali si coordinino per evitare crisi future e chiederà alla finanza non solo di appoggiare la sua proposta di riforma, ma anche di autoregolarsi segnalando i comportamenti illeciti. Dall'altra parte dell'Oceano non rincuora la minaccia odierna di Sarkozy che si è detto pronto a disertare il G20 e il motivo è che teme che «non verrà accettata la sua proposta di tagliare i bonus dei banchieri». Già per il G20 di Londra fece la stessa minaccia e anche questo è significativo. I mercati azionari intanto hanno ripreso a volare; le banche sono sempre più grandi (e quindi se erano prima ‘troppo grandi per fallire' figuriamoci adesso); la deriva populista è sempre più forte perché quelli che hanno provocato la crisi in larga parte continuano a guadagnare e a fare i loro comodi; l'idea di restaurare tutto al periodo pre-crisi insomma è qualcosa di più di uno scenario possibile. E l'economia ecologica? E il ritorno degli economisti coi piedi per terra? E l'eccessiva finanziarizzazione dell'economia? E la governance globale per affrontare la crisi globale? Oggi sul Corriere della Sera Antonio Foglia, direttore e azionista della Banca del Ceresio dice: «Lo Stato ci ha salvati dall'infarto, ma ne è stato sostanzialmente anche la causa: ora tocca sostanzialmente al mercato riportare l'economia in salute». Il passaggio si è dunque ristretto assai dopo la voragine che si era parte nel settembre scorso, l'asse ipotetico tra Stati Uniti e Francia, ma anche con Germania e Inghilterra resta l'unico in potenza che possa far svoltare da un ritorno al passato quanto mai drammatico per la crisi ecologica in atto. E' un po' poco? Forse, ma prima non c'era neanche questo...