[15/09/2009] News
LIVORNO. La cinquantatreesima Conferenza generale dell'Iaea in corso a Vienna ha confermato la nomina del giapponese Yukiya Amano a prossimo direttore generale dell'Agenzia atomica dell'Onu. Amano assumerà la carica, in sostituzione del premio Nobel Mohamed ElBaradei, a dicembre e resterà in carica per 4 anni. A Vienna sono presenti 1.500 delegati provenienti da 150 Paesi.
Nel suo intervento alla Conferenza Amano ha sottolineato che la sua nomina «Avviene in un periodo di cambiamento della situazione globale che circonda l'Aiea. Tali cambiamenti includono l'aumento dei rischi della proliferazione nucleare e il terrorismo nuclare, e le preoccupazioni riguardanti la domanda di energia, il cambiamento climatico, la sicurezza alimentare, le risorse idriche, la salute umana e lo sviluppo economico. Con l'uso delle tecnologie nucleari, l'Agenzia ha la capacità e la responsabilità di affrontare questi temi a livello mondiale. L'Iaea è in grado di massimizzare il suo contributo per affrontare questi problemi globali proseguendo nel suo duplice obiettivo: garantire la non proliferazione delle armi nucleari da un lato e promuovere l'uso pacifico della tecnologia nucleare, dall'altro. Non è sufficiente essere solo un cane da guardia nucleare. L'Iaea ha bisogno di perseguire il suo duplice obiettivo in modo equilibrato per affrontare i problemi globali».
La Conferenza generale è la più alta istanza decisionale dell'Iaea e si riunisce ogni anno per esaminare i lavori dell'Agenzia per la non-proliferazione, la sicurezza nucleare e la promozione e la messa in opera di tecnologie nucleari, così come il bilancio Iaea.
Per ElBaradei «Grandi sfide e opportunità attendono la più importante organizzazione nucleare del mondo. Entro 50 anni ci potranno essere diverse decine di altri paesi con programmi di energia nucleare, soprattutto in quello che oggi è conosciuto come il mondo in via di sviluppo. La richiesta di tecnologie nucleari nel campo della medicina, dell'agricoltura e di altri settori continuerà a crescere. Per i paesi in via di sviluppo, l'agenzia rimarrà il primo porto di scalo.Il disarmo nucleare è finalmente tornato all'ordine del giorno del mondo e l'Iaea potrebbe assumere un ruolo significativo per ulteriori verifiche. Questa sarebbe una naturale estensione delle attività dell'Agenzia. Purtroppo, nonostante la nostra comprovata di efficacia ed efficienza, ci troviamo a combattere esattamente le stesse battaglie per le risorse all'inizio di ogni ciclo di bilanci.
ElBaradei ha anche evidenziato il fatto che «Una notevole espansione del numero di reattori nucleari in tutto il mondo, creerà lavoro extra per l'Iaea e l'Agenzia ha già adeguato le sue priorità per concentrarsi maggiormente sui programmi delle nuove potenze nucleari. Noi tutti dovremmo concentrarci sulla fornitura di assistenza, per quanto possibile, di contribuire a fornire energia per lo sviluppo, sfamare gli affamati e curare i malati» Ma la capacità dell'Iaea di dare assistenza è ostacolata dalla mancanza di fondi: «La richiesta di un nostro aiuto supera di gran lunga la nostra capacità di fornirlo. Possiamo e dobbiamo fare molto di più, ma questo richiede un notevole aumento dei finanziamenti, che purtroppo non è stato messo a nostra disposizione».
Secondo ElBaradei«Il panorama mondiale della non-proliferazione è cambiato radicalmente negli ultimi due decenni, in risposta, il modo in cui l'Agenzia attua misure di salvaguardia ha subito una metamorfosi. Ci siamo spostati al di là di semplice verifica del materiale nucleare dichiarato in impianti dichiarati per valutare le informazioni sull'intero programma nucleare di Stato e, soprattutto, verificare l'assenza di attività non dichiarate».
In un messaggio inviato alla Conferenza il segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon, ha sottolineato le inquietudini riguardo al pericolo di proliferazione delle armi atomiche e l'importanza del sistema di garanzia dell'Iaea, «Queste preoccupazioni fanno anche emergere la necessità di un'adesione universale al protocollo addizionale al Trattato di non proliferazione nucleare (Tnp). Questo Protocollo è un insieme di garanzie che puntano a rafforzare la capacità dell'Agenzia dell'Onu a vigilare affinché uno Stato non disponga di materiali nucleari non autorizzati. Esorto tutte le parti a cooperare pienamente con l'Iaea per risolvere I problemi che possono sorgere rispetto agli accordi di garanzia».
Fra 9 giorni ci sarò à un Consiglio du Sicurezza dell'Onu proprio sulla non proliferazione nucleare, peccato che dei 5 Paesi che hanno diritto di veto (Usa, Cina, Russia, Francia, Gran Bretagna) tutti siano Stati nucleari dotati tutti di un ricco arsenale di armi nucleari.
Ban ki-moon si è rivolto soprattutto ai 25 Paesi che non hanno armi nucleari e che hanno firmato il Tnp perché firmino il protocollo aggiuntivo di revisione del Trattato nel 2010: «L'Iaea ha una base solida sulla quale possiamo costruire. Ha ampliato la cooperazione internazionale nell'utilizzo pacifico dell'energia nucleare, riducendo i rischi di proliferazione nucleare e del terrorismo».
Intanto la Cina ha ratificato la Convenzione sulla protezione fisica dei materiali nucleari all'Iaea, diventando così, dopo la Russia, il secondo paese possessore di armi nucleari a farlo.
La Convenzione é il solo documento giuridico internazionale in materia di produzione di materiale nucleare per uso civile ed è stato adottato dalla Conferenza delle parti nel 2005. Secondo quato scrive l'agenzia ufficiale cinese Xinhua, una sua rapida ratifica «Aiuterà a rafforzare la capacità delle parti per impedire e combattere il terrorismo nucleare e possiede una grande importanza per rafforzare il sistema di sicurezza nucleare internazionale».