[23/10/2009] News

La Puglia verso la ripubblicizzazione del servizio idrico

FIRENZE. La notizia di due giorni fa, secondo cui la Giunta regionale pugliese pare si stia muovendo verso la ripubblicizzazione dei servizi idrici, ancora non è completamente ufficiale (è già stata riportata sull'edizione barese del quotidiano "La Repubblica" e di altri quotidiani locali con dichiarazioni del presidente Vendola), ma se confermata è destinata ad avere una certo eco.

Le prime indiscrezioni parlano di una delibera di giunta in cui si sancisce fra le altre cose, che l'acqua è un bene comune, un diritto umano universale non assoggettabile a meccanismi di mercato; che la proprietà e la gestione del servizio idrico devono essere pubbliche e improntante a criteri di equità, solidarietà (anche in rapporto alle generazioni future) e rispetto degli equilibri ecologici; che il servizio idrico integrato è un servizio pubblico essenziale di interesse generale privo di rilevanza economica, e come tale non soggetto alla disciplina della concorrenza.

Insomma, la giunta regionale pugliese si pronuncia in netto contrasto con quanto stabilito dal governo nazionale con l'art. 15 del D.L. n. 135/2009 che spinge verso la privatizzazione, ed invece è in linea con quanto sostenuto da anni dal Forum italiano dei Movimenti per l'acqua (e dalle sue diramazioni locali). Ovviamente la delibera non parla solo di principi generali ma impegna precisamente la giunta a presentare una legge regionale che regolamenti il servizio idrico integrato come servizio privo di rilevanza economica e che conseguentemente trasformi l'AQP SpA (Acquedotto pugliese, una delle realtà più grandi del settore in campo europeo) in un soggetto giuridico di diritto pubblico; inoltre ad avanzare all'Assemblea delle Nazioni Unite, tramite il Governo nazionale, la proposta di organizzare in Puglia una conferenza internazionale per la formalizzazione del riconoscimento del diritto universale all'acqua per tutti; a formare, al fine di dare attuazione agli obiettivi di indirizzo programmatico prima indicati un Gruppo di lavoro composto da 5 membri nominati dalla Giunta e da 5 membri designati dal Forum dei Movimenti dell'acqua con il compito di presentare, entro il 31 dicembre 2009, una proposta di concretizzazione dei principi citati; infine a dare mandato al dirigente coordinatore dell'Avvocatura affinché predisponga l'impugnazione dell'art. 15 del D.L. n. 135/2009 con un ricorso di legittimità costituzionale a difesa dell'autonomia regionale entro il 24 novembre.

Il provvedimento ha spaccato il Pd a livello regionale e sta provocando fibrillazioni anche di importanti dirigenti nazionali del partito come l'ex presidente del consiglio Massimo D'Alema che aveva sostenuto tutt'altra linea, da alcuni definita la "privatizzazione dolce" con distribuzione del servizio affidata anche ai privati. Se questo quadro quindi verrà confermato ufficialmente, si intuisce come la presa di posizione della giunta pugliese possa potenzialmente essere destinata ad avere risvolti di carattere nazionale, considerata l'entità del soggetto che gestisce il servizio idrico integrato in quella realtà. Il Comitato pugliese "Acqua bene comune" ed il Forum nazionale dei Movimenti per l'Acqua registrano ora una netta vittoria considerando che molti punti inseriti nella delibera sono parte sostanziale delle richieste avanzate dal Movimento.

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