[26/10/2009] News

Il grande sogno

FIRENZE. In Italia, quasi il 75% della popolazione italiana vive in aree urbane( il 30& di essa vive nei capoluoghi di provincia) e consuma più del 75% dell'energia disponibile.

Nelle città italiane, il patrimonio edilizio assorbe circa il 40% dell'energia totale, principalmente per assicurare la gestione energetica ( in inverno ed in estate) del ciclo di esercizio dell'edificio.

In tali agglomerati urbani, densamente antropizzati e infrastrutturati, il traffico urbano è responsabile del 35% delle emissioni di anidride carbonica ed il 95% dei consumi energetici per mobilità è prodotto da moto, auto, veicoli commerciali privati.

Infine, negli ultimi cinquant'anni, la temperatura media delle città più urbanizzate è aumentata di 1,4 gradi : negli ultimi vent'anni la temperatura media delle città supera, in ogni stagione, di 2-3 gradi la temperatura delle aree rurali circostanti, con punte fino a 5-7 gradi.

Per ottenere maggiori risorse economiche da parte dell'Unione Europea da dedicare all'attuazione di politiche di risanamento ambientale e di riconversione ecologica del ciclo edilizio ed urbano, comincia a farsi strada nell'approccio culturale dell'Anci (la più importante associazione dei Comuni italiani) l'idea giusta di escludere dal patto di stabilità Europea gli investimenti locali in progetti finalizzati alla riduzione dei cambiamenti climatici, al perseguimento degli obiettivi di efficienza energetica nei cicli edilizi ed urbani, alla promozione dell'energie rinnovabili per la produzione di energia elettrica e di calore alla scala di quartiere urbano e per la riconversione dei sistemi di mobilità urbana e metropolitana, adottando nuovi vettori di mobilità pubblica e nuovi combustibili per la mobilità privata.

Sono ancora "segnali"di testimonianza di una volontà politica nuova, non progetti e piani attuativi dotati delle adeguate risorse. Tuttavia essi alimentano la speranza verso un "grande sogno", la cui prima visione potrebbe realizzarsi nel Summit di Copenhagen e nei successivi appuntamenti internazionali: quello di trasformare il sistema socio-economico-produttivo in un sistema concettualmente biologico, attraverso l'uso di "più" scienza, saperi, tecnologia per risolvere i problemi strutturali della società umana, facendo convivere in modo pacifico i nostri simili, assicurando a tutti la giusta ripartizione di risorse e di cibo necessarie per il benessere e la felicità degli abitanti di questo Pianeta. E' il sogno di "Gaia",non quello di "Medea".

(Fine) 

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