
[27/10/2009] News toscana
LIVORNO. La caccia alla nave dei veleni al largo di Livorno è partita da lunedì scorso, ma le condizioni meteo hanno impedito alla Scialoja di operare tutti i giorni. Così, quella di oggi è la quarta spedizione a largo della costa davanti a San Vincenzo dove lo scorso 9 luglio, la portacontainer "Toscana" è stata avvistata mentre scaricava materiale in mare. L'obiettivo, partendo dalla segnalazione raccolta divulgata da Legambiente, è quello di allargare le indagini per individuare le cosiddette "navi a perdere", imbarcazioni che secondo il pentito Francesco Fonti sarebbero state affondate nel tratto di mare tra Livorno e La Spezia, nel triangolo che comprende Gorgona, Capraia e Isola d'Elba.
La motovedetta della Guardia Costiera, 30 metri di lunghezza, specializzata in missioni ambientali, fiore all'occhiello della Capitaneria di Porto di Livorno, ha in dotazione un sonar che può arrivare fino a 250 metri di profondità, e un Rov capace di filmare il relitti delle navi una volta individuati. Un lavoro lungo attende la Scialoja. Basti pensare che in una giornata a pieno ritmo e con buone condizioni meteo, la vedetta può perlustrare una zona di quasi quattro miglia quadrate. Un piccolo fazzoletto di mare se consideriamo che l'area indicata dal pentito come quella interessata agli affondamenti illeciti è vasta come la nostra regione. Un'area nella quale i fondali scendono oltre i cinquecento metri e dove le dotazioni della Scialoja non possono arrivare. A causa di un guasto al sonar, la motovedetta resterà ferma in porto per un giorno e proseguirà le ricerche almeno per una settimana a partire da giovedì.