
[19/02/2010] News
LIVORNO. Ammonta a oltre 300 milioni l'investimento di Terna nel progetto fotovoltaico, con una redditività (Ebitda Margin) a regime superiore all'80%. L'operazione - spiega la società stessa in un comunicato - è volta alla valorizzazione di alcuni dei terreni adiacenti alle stazioni elettriche attualmente non utilizzati e finalizzata alla realizzazione di impianti di generazione fotovoltaica di piccola taglia con un obiettivo di 100 MW di potenza entro il 2010.
«Un Piano con investimenti in crescita che conferma la nostra capacità di accelerare sullo sviluppo delle rete - ha dichiarato l'AD di Terna, Flavio Cattaneo, - 4,3 miliardi di euro rappresentano una ulteriore sfida realizzativa con un focus importante sul centro sud, le interconnessioni e le energie rinnovabili. Il 2010 può essere l'anno di punta per una rete ancora più sicura ed efficiente. Terna è pronta. Adesso è necessario accelerare con le autorizzazioni».
In effetti nei prossimi 5 anni saranno investiti 4,3 miliardi di euro, principalmente per lo sviluppo della rete, con una crescita di 900 milioni di euro, pari al + 26%, rispetto a quanto annunciato nel Piano precedente (3,4 miliardi di euro). Gli investimenti di sviluppo, per cui è prevista una remunerazione incentivata, rappresentano il 77% del totale e aumentano da 2,6 miliardi di euro a 3,3 miliardi di euro, concentrati per oltre il 70% al centro sud.
La cosa più interessante, comunque, è che i grosso dell'aumento - come viene spiegato oggi dal Sole24Ore - «sarà dedicato alla soluzione (specie nel Meridione) di un problema strutturale che tante polemiche ha sollevato: l'interconnessione al sistema elettrico della miriade di impianti ad energia rinnovabili, imprevedibili, frammentati e dunque ostici da mettere in rete». Questa è proprio l'innovazione di cui questo Paese non può fare a meno se davvero ha intenzione di sviluppare le fonti rinnovabili. Da qui passa la green economy.
Solo per l'eolico e il fotovoltaico, dice sempre il quotidiano di Confindustria - si spenderanno nel quinquennio oltre 1.100 milioni. Verrà buona anche qui - si augura Cattaneo- l'autorizzazione unica integrata, che prevede un parallelo tra impianti di generazione e rete.
Per quanto riguarda, invece, il nucleare, Cattaneo ha detto che. «Per ora non ne teniamo conto» e promette di occuparsene (se il paese si muoverà davvero) «a partire dal prossimo anno» mettendo in campo ulteriori risorse.