[19/02/2010] News

Nucleare: l'expò dell'Ocse a Parigi e le minacce di Pyongyang

LIVORNO. L'8 e 9 marzo a Parigi si riuniranno 70 Paesi per una conferenza internazionale sull'accesso al nucleare civile, tra questi gli unici "cattivi" ad essere esclusi saranno l'Iran e la Corea del Nord «a causa del non rispetto del diritto internazionale, assicurano fonti diplomatiche francesi.

Alla Conferenza "L'Accès au nucléaire civil" organizzata dall'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse) insieme all'International atomic energy agency parteciperanno però anche Stati che sono già in possesso di tecnologia nucleare o che vogliono accedervi, alcuni dei quali non hanno nemmeno ratificato il trattato di non proliferazione nucleare e violano tranquillamente da decenni il diritto internazionale.... Stranezze della club nucleare mondiale.

A Parigi si sono dati appuntamento gli industriali del nucleare e ricercatori francesi e stranieri che discuteranno di tecnologia atomica, finanziamenti e sicurezza. Parteciperà anche il presidente francese Nicolas Sarkozy in persona e gli organizzatori spiegano che «La conferenza internazionale sull'accesso all'energia nucleare civile, risponde a questo obiettivo: promuovere l'uso pacifico e responsabile dell'energia nucleare. Punta a permettere un dibattito su tutti gli aspetti dell'elaborazione di un programma nucleare e sui modi per aiutare, attraverso la cooperazione bilaterale e multilaterale, I Paesi desiderosi di impegnarsi su questa strada che rispettano gli obblighi internazionali. Fornirà un forum di dialogo a tutte le parti interessate: I responsabili governativi incaricati delle decisioni politiche, I dirigenti delle organizzazioni internazionali q che contribuiscono all'elaborazione ed al rispetto dei controlli del quadro regolamentare, quelli delle imprese industriali del settore e delle imprese finanziarie, i responsabili degli organismi di ricerca e della formazione e, infine, delle personalità qualificate coinvolte nella riflessione. Questa conferenza dovrà far progredire, soprattutto con la mobilitazione dei decisori politici su questi temi specifici, la comprensione dei bisogni dei nuovi che accedono all'energia nucleare. Contribuirà al dialogo necessario tra Stati fornitori e Stati riceventi di beni e tecnologie nucleari».

Insomma l'Ocse e la Francia, con l'aiuto dell'Iaea hanno messo su una bella fiera politica del nucleare, una specie di festa con esclusi i due discoli, uno dei quali, l'Iran, potrebbe tranquillamente sottoscrivere il programma di Parigi, visto che utilizza gli stessi slogan per giustificare la sua corsa al nucleare, mentre l'altro, la Corea del Nord, almeno dice le cose come stanno (o forse come vorrebbe che fossero) e non nega che nucleare civile e militare siano due facce della stessa medaglia.

Il regime stalinista-dinastico di Pyongyang ha appena detto che non intende cambiare una virgola del suo programma nucleare in cambio di assistenza economica.

Il regime nordcoreano avvisa attraverso l'agenzia ufficiale Kcna che «Sono gli Stati Uniti che devono abbandonare la loro politica ostile verso Pyongyang. La comunità internazionale si inganna se pensa di potersi sbarazzare delle bombe nucleari in cambio di vantaggi economici. La Corea del Nord ha creato le bombe atomiche per la sua difesa e non per intimidire chiunque, o per ottenere vantaggi economici e compensazioni. Fino a che gli Stati Uniti non avranno rinunciato alla loro politica ostile e minacciosa contro la nostra Repubblica noi non rinunceremo al nostro programma nucleare, nemmeno se la terra dovesse spaccarsi».

Per rimettersi al tavolo dei negoziati con il gruppo dei 6 sul disarmo nucleare (che è anche civile) Pyongyang esige che Washington si impegni ad aprire negoziati per un trattato di pace ufficiale per la penisola coreana. I nordcoreani esigono anche che siano tolte le sanzioni Onu applicate dopo gli ultimi esperimenti nucleari e lanci di missili del 2009.

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