[02/03/2010] News
Gli artisti con Greenpeace contro il nucleare
ROMA. Contro il "rinascimento" nucleare italiano scende in campo anche la musica con gli "Artisti contro il nucleare": 99 Posse, Piotta, Punkreas, Adriano Bono & Torpedo Sound Machine e Leo Pari che cantano insieme il singolo "No al Nucleare" che sarà lanciato il 9 marzo con una diretta via streaming dalla nave Rainbow Warrior e si potrà scaricare gratuitamente sul sito di Greenpeace Italia.
«Il singolo "No al Nucleare" - spiega Greenpeace - è un work in progress in attesa di sempre maggiori adesioni. Speriamo presto di riuscire a vedere tutti gli artisti contro il nucleare insieme su un unico palco».
Adriano Bono che ha prodotto la base musicale insieme a Torpedo Sound Machine e che è autore del brano insieme agli altri artisti coinvolti dice:«Personalmente mi auguro che questa canzone-manifesto contro il ritorno del nucleare in Italia sia solo il primo passo di una serie di innumerevoli iniziative artistiche, e che contribuisca all'avvio di una grande mobilitazione di tutta la società civile, con gli artisti (musicisti, attori, grafici, creativi in genere) schierati in prima linea nel sensibilizzare l'opinione pubblica sulla follia delle scelte energetiche del Governo».
Le motivazioni che hanno spinto i musicisti ad aderire alla campagna ambientalista sono cosi riepilogate dagli "Artisti contro il nucleare": «il nucleare è pericoloso, essendo soggetto a rischi di gravi incidenti; le centrali generano scorie che rimangono radioattive per migliaia di anni; il contributo all'occupazione è molto limitato; è troppo costoso nella costruzione e nello smaltimento e quindi la bolletta aumenterà; investire nel nucleare impedirebbe lo sviluppo delle fonti rinnovabili; è una pericolosa perdita di tempo ai fini climatici perché occorrono troppi anni per costruire le centrali e i risultati sarebbero scarsi; non garantisce indipendenza energetica mentre l'uranio una risorsa limitata; non ha il sostegno dei cittadini; il nucleare è pericoloso anche a notevoli distanze, ma è più pericoloso quanto più è vicino».