[26/07/2010] News

I parchi visti dalle Dolomiti

PISA. Una vacanza sulle Dolomiti è sempre appagante ma anche molto istruttiva per chi è interessato ai temi ambientali e della tutela della natura e del paesaggio. E' passato, infatti, solo un anno dal riconoscimento delle Dolomiti quale patrimonio mondiale dell'umanità dell'Unesco, solennemente celebrato a Cortina dal Presidente della Repubblica.

Ora, le istituzioni di questo splendido territorio sono impegnate a far decollare la Fondazione che dovrà garantire che il riconoscimento non costituisca solo - come teme qualcuno - una operazione di marketing.

E i parchi dolomitici sono i protagonisti - certo non esclusivi - ma sicuramente fondamentali e di maggior prestigio e autorevolezza, di questa importante sfida.

Il riconoscimento Unesco, infatti, premia soprattutto il loro ruolo, quel che sono riusciti a fare in questi anni e non sempre con il vento in poppa. Ecco perché ha sorpreso e suscitato  una immediata e vivace protesta in tutto il territorio dolomitico scoprire che lo SPOT governativo sui ‘gioielli'  culturali e turistici del nostro paese non faccia alcuna menzione alle Dolomiti, alle nostre montagne e ai  loro parchi.

Tanto più che quando si è trattato di dimezzarne le risorse nel caso di quelli nazionali e di penalizzare tutti gli altri con i pesanti tagli alle regioni e agli enti locali, se ne sono ricordati, eccome.

Ecco perché le Dolomiti offrono specialmente in questo momento un osservatorio privilegiato che consente di cogliere con le più clamorose contraddizioni e allarmanti  assurdità i rischi di una politica rovinosa che  va bloccata ma anche le potenzialità per riuscirci. Colpisce, infatti, specie chi proviene da certe realtà regionali segnate più marcatamente da queste vicende che, ad esempio, nel Trentino, oltre all'impegno dei parchi esistenti e ‘famosi' dall'Adamello -Brenta alla Pale di San Martino-Paneveggio, si stia cercando attivamente di affiancargliene di nuovi come quello del Lagorai. Un parco di cui si discusse molti anni per non farne poi di nulla e che ora - sì proprio in questo momento - si è tornati a discuterne con grande passione e determinazione, salvo qualche voce stonata leghista che guarda ai parchi con non rimossa e sconclusionata diffidenza.

Colpisce perché quando recentemente dal ginepraio di commi e emendamenti della legge finanziaria è sembrato che tornasse di attualità il mai nato parco nazionale del Gennargentu la regione Sardegna ( anch'essa speciale come il Trentino) insorse con sorprendente prontezza per ribadire il suo più fermo e netto  no.

Evidentemente se al Trentino interessano le Pale di San Martino a Cappellacci -  come abbiamo poi visto - interessavano altre pale anche se se assai meno pulite e invitanti.

Insomma non c'è solo il governo nazionale che rema contro i parchi. Tanto è vero che in alcune regioni - vedi il Lazio - che hanno da poco cambiato nocchiero politico stanno già cercando di mettere i bastoni tra le ruote ai loro parchi regionali, vuoi con i commissariamenti, i rinvii e altri poco commendevoli pretesti. Ecco perché le Dolomiti confortano e incoraggiano a non farsi fregare.

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