[28/07/2010] News

Ancora crescita per la produzione di bioetanolo in Europa. I dati di European bioethanol fuel association

FIRENZE. Sono stati resi noti i dati di eBio (European bioethanol fuel association) sulla produzione di bioetanolo nel "vecchio continente". La crescita continua anche se nel 2009 è stato registrato un aumento del 31%, nettamente inferiore al quasi 60% del 2008. La produzione totale è comunque stata stimata in 3,7 miliardi di litri contro i 2,8 dell'anno precedente.

La Francia continua ad essere leader nel settore considerando che da sola ha prodotto un terzo del quantitativo europeo con un miliardo 250 mila litri. Secondo produttore resta la Germania (aumento pari al 32%), mentre crescite record si sono avute in Austria e Svezia che hanno relativamente aumentato la loro produzione del 102% e del 124%. Anche l'Italia fa registrare un piccolo passo in avanti con un incremento di produzione del 20%, ma comunque rimane su livelli molto bassi.

Il nostro paese si posiziona infatti all'undicesimo posto sui 17 paesi europei produttori, con 72 milioni di litri. Ci precedono Francia, Germania, Spagna, Austria, Svezia, Polonia, Ungheria, Belgio, Slovacchia e la Repubblica Ceca.

In parallelo con la produzione sono cresciuti anche i consumi. Nel 2009 sono stati usati 4 miliardi 278 mila litri di etanolo rispetto ai 3 miliardi 701 del 2008. In questo caso è in testa la Germania, maggior consumatore con 1143 milioni di litri, seguita da Francia e Svezia.

Per quanto riguarda le importazioni il Brasile continua ad essere il maggior fornitore europeo, anche se nel 2009 ha ridotto drasticamente le esportazioni verso l'Europa passando da 800 a 200 milioni di litri, mentre sono aumentate le importazioni da altri paesi quali il Nicaragua, la Costarica e dagli Usa, il cui prodotto è comparso per la prima volta sul mercato europeo.

Per quanto riguarda questo biocarburante rimangono in piedi alcuni interrogativi. Per quanto riguarda il prodotto di importazione, come sottolinea l'eBio, intanto non è possibile stabilire con esattezza quanto bioetanolo importato sia stato utilizzato nel settore dei carburanti non essendo specificato nelle statistiche sull'importazione la destinazione finale della materia prima. C'è poi il problema della filiera lunga cioè la distanza tra luoghi di produzione ed utilizzo e la ricerca del giusto equilibrio tra produzioni food e no food tra le quali ci sono quelle destinate ai biocarburanti (questo ultimo aspetto vale anche per le produzioni europee).

Tornando ai dati di produzione 2009 per l'Europa, pare che i quantitativi rappresentino un apporto significativo nella riduzione dei gas ad effetto serra e nella sicurezza dell'approvvigionamento energetico, almeno secondo l'industria del settore.

Torna all'archivio