[19/08/2010] News

Perle d'agosto, 1: Il bike sharing รจ un complotto comunista per dominare l'America

ROMA. "Il mondo è bello perché è vario", recita una nota massima popolare. Certo però che ogni tanto vengono fuori delle notizie che lasciano interdetti anche i più avvezzi operatori dell'informazione. A Denver, capitale dello stato del Colorado, siamo in piena campagna elettorale per le elezioni di novembre alla carica di governatore e pare che anche oltre oceano i candidati facciano a gara per spararla più grossa per apparire sui media.

Il candidato repubblicano Dan Maes si sta contraddistinguendo per la sua campagna elettorale di stampo super - patriottico che non risparmia neppure l'uso delle biciclette. Tutto nasce dal fatto che la municipalità di Denver in questa primavera ha lanciato il più grande programma di "bike sharing" tra tutte le città statunitensi.

Questa iniziativa, implementata dall'azienda (americana) B-cycle, ha consentito di installare ben 40 stazioni di scambio in tutta la capitale e sta riscuotendo un discreto successo. Per il papabile neo-governatore Maes (i sondaggi lo danno in abbondante vantaggio sui rivali) questo è troppo: la condivisione delle biciclette è un grave attentato ai diritti civili americani, perché mette in discussione il principio della proprietà privata e (soprattutto) perché limita i cittadini nella sacrosanta libertà di usare le automobili.

Per rincarare la dose, il candidato repubblicano osserva che questo scellerato programma di "bike sharing" fa parte di un oscuro piano delle Nazioni Unite per dominare l'America e per trasformare i patriottici cittadini a stelle e strisce in sovversivi comunisti, notoriamente avvezzi all'uso delle biciclette e dei mezzi di "locomozione" di massa.

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