
[23/08/2010] News
LIVORNO. Il parco nazionale dei monti Virunga, che interessa 790000 ettari nelle province del Nord Kivu ed Orientale della Repubblica democratica del Congo (Rdc), è famoso per ospitare una delle ultime popolazioni di gorilla do montagna del pianeta e per essere stato devastato da anni di guerra civile, dalle scorrerie di bracconieri e di bande di guerriglieri e predoni e dall'esercito regolare, è assediato dai profughi interni e delle altre guerre e genocidi dei Paesi dei Grandi Laghi africani, ora si trova di fronte ad un altro rischio che minaccia di estinguere una parte della sua ancora enorme biodiversità: un progetto di sfruttamento delle sue risorse petrolifere.
Gli ambientalisti della Rdc esigono uno vero ed esaustivo studio di impatto ambientale indipendente e Kacho Karume, direttore generale dell'Osservatorio vulcanologico di Goma ha detto ieri di temere che questo progetto di sfruttamento petrolifero comporterà la realizzazione di una strada che attraverserà il Virunga e attirerà ancora di più bracconieri. Karume spiega che «Si dà a un'impresa il contratto per fare l'estrazione ed è la stessa impresa che deve fare gli studi di impatto ambientale. Ci sarà una parte di biomasse che verrà tolta».
Probabilmente è già troppo tardi per difendere il più antico parco della Rdc che dal 1979 è anche nella lista Unesco dei beni patrimonio dell'umanità: il 20 agosto sono iniziati i lavori di esplorazione e produzione di petrolio in un settore del Virunga e sono portati avanti nel territorio di Rutshuru da quella che oggi l'agenzia cinese cinese Xinhua definisce «L'impresa italiana Soco International».
In realtà la Soco International è una multinazionale quotata al London Stock Exchange all'interno del Ftse 250 Index, si definisce una «oil and gas exploration and production company», il suo quartier generale é a Londra ma ha interessi in Vietnam, Thailandia, Repubblica del Congo, Angola e appunto Rdc, dove vanta diverse concessioni offshore e onshore, compresa quella del Block V Drc - Albertine Rift nel parco dei Virunga, in base ad un decreto del presidente della Rdc del 7 giugno scorso. La Soco E&P-Drc ha ruolo operativo e il 38,25% delle quote del progetto, la Dominion Petroleum Congo il 46,75% e la Congolaise des Hydrocarbures - Cohydro (la compagni petrolifera di Stato della Rdc) il 15% e conta di mettere in produzione i pozzi entro il 2012.
La Stessa Soco International nella sua International Africa region operation review pubblicato a luglio ammette alcune difficoltà per il progetto: si tratta di un'area remota, lontana 1.600 Km dal porto più vicino, il blocco fa parte del parco dei Virunga e la regione è storicamente politicamente e militarmente instabile.
La Soco International è partner anche dell'Eni nel progetto di estrazione petrolifera onshore di Cabinda Noth Block.
Il sito di esplorazione petrolifera ne parco nazionale dei Virunga va da Rumangabo, nel territorio dei Rutshuru, fino a Kasindi port a nord, nel territorio di Beni, comprese le rive del lago Edoardo, nel cuore di uno dei parchi più n minacciati ed in pericolo del mondo. Tutto questo sciorinato senza nessun infingimento e vergogna da una società che vanta di aver ricevuto nel 2009 l'Icsa Hermes Transparency in Governance Award.