[31/08/2010] News

Rapporto Iac sulla riforma dell’Ipcc, le altre reazioni

LIVORNO. Probabilmente chi ha tirato il più grosso sospiro di sollievo (insieme a Rajendra Pachauri) per i risultati della presentazione (Nella foto la riunione all'Onu) del rapporto dell'InterAcademy Council (Iac) sulle attività dell'Intergovernmental panel on climate change (Ipcc) è stato proprio il segretario generale dell'Onu Ban Ki-moon, che  lo ha commissionato dopo che il gruppo di scienziati dell'Onu era stato accusato di catastrofismo e  sensazionalismo dagli ecoscettici e da diversi governi per aver sovrastimato la velocità di scioglimento dei ghiacciai himalayani e quella dell'innalzamento del livello del mare in Olanda. Oggi Ban può confermare il suo sostegno «alle conclusioni del quarto rapporto di valutazione dell'Ipcc del 2007» e il suo portavoce a New York ha letto una dichiarazione inequivocabile: «Tenuto conto della gravità del cambiamento climatico, è vitale che il mondo possa beneficiare della migliore valutazione possibile della situazione, grazie all'Ipcc che lavora al più alto livello di professionalità, di obiettività, di reattività e di trasparenza. Aspetto di leggere le raccomandazioni del rapporto ed esorto i 194 Stati membri dell'Ipcc a studiare le raccomandazioni dell'Iac con attenzione e di prendere le iniziative adeguate il più presto possibile».

Anche il copresidente del gruppo di lavoro 1 dell'Ipcc (Basi fisiche del cambiamento climatico), Thomas Stocker, da Berna sottolinea che «Tutti i messaggi e le osservazioni dell'Ipcc si basano su dei risultati scientifici. Noi non diamo previsioni meteorologiche, ma delle previsioni del cambiamento climatico».

Per Chris Field, copresidente del gruppo di lavoro 2 dell'Ipcc (Conseguenze, adattamento, vulnerabilità), che ha sede a Standford, negli Usa, «Il mondo ha bisogno di una scienza del clima affidabile, ed è quella che fornisce l'Ipcc da più di 20 anni. Riconosciamo i due piccoli errori commessi dall'Ipcc  e faremo di tutto per informare l'opinione pubblica delle loro conseguenze».

Youba Sokona, copresidente del gruppo di lavoro 3 dell'Ipcc 3 (Attenuazione del cambiamento climatico), con base a Bamako, nel Mali, è convinto che il rapporto Iac alla fine rafforzerà la struttura dell'Ipcc e «Le conclusioni principali del Panel non sono state colpite da quegli errori».

Achim Steiner,  segretario dl Programma Onu per l'ambiente (Unep), ha spiegato che «L'Unep accoglie con favore la revisione indipendente dell'Iac, richiesto dal segretario generale delle Nazioni Unite e dal presidente dell' Intergovernmental Panel on Climate Change. Ora studieremo i risultati e le raccomandazioni e vedremo come i governi risponderanno quando si riuniranno nella prossima plenaria dell'Ipcc nella Repubblica di Corea, nel mese di ottobre. La valutazione iniziale dell'Unep sulla presente relazione approfondita, condotta dal principale organismo che rappresenta molte delle accademie più illustri del mondo scientifico , è che si riafferma l'integrità, l'importanza e la validità del lavoro dell'Ipcc, pur riconoscendo le aree di possibile  miglioramento in un campo in rapida evoluzione. L'Iac non ha verificato le scienze fondamentali del cambiamento climatico , ma è stato incaricato di rivedere i processi , le procedure e la gestione del Ipcc in parte per ridurre al minimo gli errori, e come l'organismo procede in avanti. Come sottolinea l'Iac nella sua prefazione al rapporto, diverse recenti osservazioni, incluse quelle della  Netherlands Environmental Assessment Agency e dell'United States National Research Council, realizzate a seguito delle preoccupazioni per presunti errori nel 2007 fourth assessment of the IPCC,  hanno concluso che i risultati chiave  restano inalterati. Le migliaia di scienziati coinvolti nella quarta valutazione dell'Ipcc hanno concluso che esiste una certezza di oltre il 90% che gli esseri umani e le loro attività stanno contribuendo al cambiamento climatico. L'Iac ha illustrato una serie di raccomandazioni che possono rafforzare l'amministrazione, la gestione, il funzionamento e il lavoro dell'Ipcc , organizzato in collaborazione con l'Unep e la World Meteorological Organisation (Wmo), come impegno per il cruciale fifth assessment. Queste raccomandazioni sottolineano che l'Ipcc rimane il principale organismo per l'impegno della valutazione dei rischi necessaria in un settore così complesso in cui la conoscenza, soprattutto rispetto al probabile impatto regionale, rimane imperfetta e in cui nuove conoscenze sono in continua fase di produzione».

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