
[04/10/2010] News
BRUXELLES. Secondo il rapporto finale di "Patents and clean energy: bridging the gap between evidence and policy", uno studio condotto insieme dal Programma Onu per l'ambiente (Unep), dall'European patent office (Epo) e dall'International centre for trade and sustainable development (Ictsd), «I brevetti nel settore delle tecnologie Verdi giocano un ruolo chiave nella lotta contro il cambiamento climatico».
Circa l'80% dei brevetti delle tecnologie verdi sono depositati in soli 6 Paesi: Giappone, Usa, Germania, Corea del sud, Francia e Gran Bretagna. Tra i 60 milioni di brevetti depositati nel mondo 400 mila riguardano le clean energy technologies (Cet), cioè solare fotovoltaico, geotermia, eolico e carbon capture. Secondo il rapporto, Cina, India e Brasile sono i soli Paesi in via di sviluppo che hanno una grande attività di deposito di brevetti riguardanti l'innovazione e le tecnologie verdi.
Presentando lo studio il direttore esecutivo dell'Inep, Achim Steiner, ha sottolineato che «Gli sforzi internazionali per combattere il cambiamento climatico hanno suscitato la creatività tecnologica per la riduzione delle emissioni di carbonio. Oggi la sfida è quella di trovare la maniera di diffondere e trasferire dappertutto queste tecnologie perché possano essere di beneficio all'economia e al clima».
In effetti, lo studio dimostra che il deposito di brevetti riguardanti la green energy è iniziato dopo l'adozione del Protocollo di Kyoto nel 1997, «Queste indicazioni sono importanti - evidenzia l'Unep - perché dimostrano che le decisioni politiche possono stimolare lo sviluppo di tecnologie che sono considerate come essenziali per lottare contro il cambiamento climatico».
Secondo il presidente dell'Epo, Benoît Batitelli, «I brevetti forniscono delle informazioni chiave sulle tecnologie esistenti, il loro livello di sviluppo e la loro diffusione geografica. Queste informazioni permettono di documentare il dibattito sul cambiamento climatico».