
[05/10/2010] News toscana
FIRENZE. La Regione Toscana risponde a Legambiente Arcipelago Toscano sulla vicenda della sede dell'Osservatorio toscano dei cetacei e spiega in una nota che «Le attività dell'Osservatorio Toscano dei Cetacei (Otc) saranno presentate mercoledì 6 ottobre a Genova, nell'ambito del salone Nautico, dall'assessore regionale all'Ambiente Anna Rita Bramerini che interverrà con i colleghi di Liguria e Sardegna nonché con i rappresentanti del ministero dell'Ambiente. Al centro dell'incontro il progetto transfrontaliero "Gionha" a suo tempo avviato proprio da Otc e la cui promozione è affidata alla Provincia di Livorno. Ideato per valorizzare la presenza dei cetacei nell'Alto Tirreno, "Giohna" è finanziato con fondi europei per 2,4 milioni di euro coinvolgendo tre Regioni italiane (Toscana, Liguria, Sardegna), la Provincia di Livorno e la Corsica».
Sergio Ventrella, il funzionario della Regione che coordina l'Osservatorio puntualizza che «Per quanto riguarda OTC, al centro delle osservazioni critiche portate da Legambiente Arcipelago Toscano, le attività sono state puntualmente illustrate in un incontro pubblico lo scorso 13 agosto presenti molti soggetti (assente, invece, proprio Legambiente). Due le sedi dell'Osservatorio: Capoliveri e Viareggio. Nella prima le attività hanno un esclusivo valore promozionale (una mostra permanente fotografica, aperta in estate) mentre a Viareggio la sede è affidata, dal Comune, a una associazione (Cetus) che garantisce attività permanenti, sia nella sede che in mare, anche attraverso un catamarano dedicato alla didattica e alla ricerca. Per la sede di Capoliveri, nel 2007 la Regione finanziò gli arredi tramite contributo specifico (30 mila euro) alla Provincia di Livorno. Nel biennio 2007/2008 sono stati svolti due corsi di formazione sui temi della biodiversità. Le consistenti risorse inizialmente indicate per sostenere Otc non si sono mai concretizzate mentre i 100 mila euro adesso previsti dal piano attuativo del Praa (Piano Regionale di Azione Ambientale) sono utilizzati per finanziare un bando (le domande scadevano il 30 settembre) rivolto a promuovere l'Otc nell'anno della Biodiversità: le azioni sono riferite a un corso formativo, a un archivio georeferenziato e a una ricerca sul monitoraggio dei tursiopi (i delfini detti "a naso di bottiglia") quali indicatori di qualità del mare. Prevista anche una campagna di comunicazione. Da sottolineare che i componenti del Comitato di Gestione e del Comitato Scientifico di Otc, e lo stesso coordinatore, non percepiscono forme di indennizzo o gettoni di presenza. Risultano, infine, non vere le notizie sul trasferimento della sede di Capoliveri».
La risposta della Regione non soddisfa assolutamente il Cigno Verde isolano: «Il funzionario della Regione Toscana Sergio Ventrella non convince quando risponde alle nostre domande sul destino dell'Osservatorio dei cetacei all'Elba, anche perché nega l'evidenza della principale di queste. L'Osservatorio dei cetacei di Capoliveri non esiste più, nell'edificio che lo ospitava all'interno di un museo di minerali c'è ora una sede dell'Apt e il personale dice di non saperne niente dell'Osservatorio. Allora dove è la sede dell'Osservatorio che Ventrella assicura essere ancora a Capoliveri? La Regione e Ventrella possono fornire un indirizzo al quale i cittadini ed i turisti possano rivolgersi per ottenere le informazioni sulle attività dell'Osservatorio? Lo stesso Ventrella ammette che fino ad ora le attività dell'Osservatorio di Capoliveri si sono limitate a due corsi sulla biodiversità e ad una mostra fotografica, oggi ridotta a qualche poster e ad un'insegna arrugginita in una sede che risulta (ed è) gestita da altri e per altri fini».
Poi gli ambientalisti passano in rassegna quanto fatto dall'Osservatorio capoliverese: «Ventrella fa anche presente che le attività (scarse anche secondo quanto lui stesso espone) sono state illustrate in un incontro e si lamenta che Legambiente non ci fosse... peccato che non eravamo invitati. Le stesse date delle attività esposte dal funzionario regionale si fermano al 2007/20008 e dopo cosa è successo? Quali sono le attività svolte nel 2009/2010 da un Osservatorio che ha una sede a Capoliveri nella quale nessuno ne sa niente, ma risulterebbe "trasferito" a Procchio (dove è irrintracciabile) e in odore di andare a Pianosa? A queste domande, centrali ed essenziali, non si risponde. Per quanto riguarda il progetto transfrontaliero "Giohna" in questi giorni sono arrivati nelle scuole elbane inviti ad aderire alle sue attività, un'insegnante che ha avuto occasione di vedere il materiale non ha rintracciato riferimenti all'Osservatorio dei cetacei elbano. La risposta di Ventrella e della Regione non convince, perché di fatto evita di rispondere».