[05/10/2010] News
ROMA. Siamo alle solite. Il ministro Prestigiacomo persevera nell'annunciare strategie ed iniziative per contrastare la perdita di biodiversità nel nostro Paese che poi svaniscono nel nulla o, peggio ancora, sono avversate da decisioni governative in assoluta controtendenza.
La realtà è che il tasso ambientalista del governo e del centrodestra è inesistente, come ripetutamente dimostrato con le scelte sul nucleare, sulla privatizzazione forzata dell'acqua o anche sul taglio delle risorse per la difesa del suolo. E a Nagoya in Giappone il prossimo 18 ottobre, in occasione della Convenzione internazionale per la Biodiversità, l'Italia rischia l'ennesima figuraccia perché potrà presentare solo una sequela di chiacchiere o forse di buone intenzioni.
Il ministro vuol fare una cosa utile per la biodiversità e per lo sviluppo di qualità del nostro Paese? Ripristini il finanziamento dimezzato ai Parchi, luogo di eccellenza, come dimostrano i risultati, per promuovere e conservare la biodiversità. Se poi il ministro vuole esagerare e fare una seconda cosa utile, sarebbe bene che la Strategia nazionale per la biodiversità venisse concertata con quelle forze sociali, economiche, produttive e culturali e quegli enti che sono stati esclusi o marginalmente coinvolti nella Conferenza governativa. Infatti è grazie al loro lavoro sul territorio che l'Italia è uno dei paesi più ricchi di biodiversità d'Europa.