[07/10/2010] News

L’altra Africa del business in primo piano a Taormina

LIVORNO. Comincia oggi a Taormina, in Sicilia, il Forum: "Lo sviluppo dell'Africa: un'opportunità per l'Europa, per l'Italia e per la Sicilia", organizzato ogni anno nella prima settimana di ottobre da The European House-Ambrosetti su incarico della Fondazione Banco di Sicilia. Un evento che vede la partecipazione di oltre 200 tra Capi di Stato, ministri, Premi Nobel, industriali europei ed africani che si confrontano sui temi centrali delle relazioni nord-sud e sud-sud per rafforzare i legami tra di due continenti e lanciare iniziative che vadano a beneficio di Europa e Africa.

La Fondazione Banco di Sicilia spiega che «Lo scopo del Forum è di consolidare le relazioni strategiche ed economiche tra Africa e Europa, favorire l'attivazione di iniziative concrete di business a mutuo beneficio dei due Continenti e disegnare il ruolo che l'Italia e la Sicilia possono svolgere nel facilitare queste relazioni. Nel corso dell'appuntamento internazionale, inoltre, sono sviluppati alcuni progetti concreti già avviati nelle edizioni precedenti, con particolare riferimento ai campi della telemedicina, della formazione a distanza e della nascita in Africa di un parco agroalimentare».

Il Forum è il quarto appuntamento di un progetto pluriennale, e il Forum 2010 si sviluppa su alcune linee guida: presentare lo stato di avanzamento della ricerca condotta da The Europen House - Ambrosetti e finalizzata a mappare le potenzialità economiche dell'Africa; fornire una panoramica sul futuro quadro geo-politico del Continente africano e offrire un focus sui principali drivers di sviluppo dell'Africa, ovvero: cultura, educazione, scienza e tecnologia; proporre lo stato di avanzamento dei progetti imprenditoriali avviati con le passate edizione del Forum (centrati nei settori della telemedicina, della formazione dell'agro-alimentare); Illustrare le nuove importanti prospettive imprenditoriali connesse ai fenomeni dell'urbanizzazione e dello sviluppo urbano che caratterizzano le frontiere delle dinamiche socio-economiche africane.

Giovanni Puglisi, presidente della Fondazione Banco di Sicilia, sottolinea che «Ogni singola edizione del Forum non è un evento isolato, è un tassello di un mosaico, è una tappa di un progetto pluriennale centrato sulle grandi tematiche connesse allo sviluppo dell'Africa. Con questo quarto appuntamento compiamo un nuovo importante passo in un percorso iniziato nel 2007: oggi, a tutti gli effetti, possiamo parlare di serialità e di continuità. Il forum è ormai considerato un momento cruciale di cooperazione multilaterale non solo dal punto di vista del business ma anche da quello culturale e relazionale. E non a caso i contenuti dei forum sono stati oggetto dell'ultimo G8».

Il tema principale di quest'anno è comunque quello dell'urbanizzazione: tutta l'Africa sta vivendo un intenso processo di accentramento nelle aree metropolitane. Dall'Egitto al Sud Africa, le città sono in continua espansione e, proprio per questo, si sente forte la necessità di progetti e di programmi che diano stabilità e continuità all'irrefrenabile processo di urbanizzazione. The Europen House - Ambrosetti, spiega che «L'argomento verrà affrontato a 360 gradi  (edilizia, energia, acqua, trasporti, ecc.) in una logica pragmatica e operativa per metterne in luce le implicazioni strategiche, le principali aree di intervento e le opportunità per le imprese. Su quest'ultimo punto verrà presentato un progetto pilota per una nuova modalità di sviluppo urbano in Africa e per l'attrazione e attivazione di investimenti nel settore a beneficio  dell'Europa e dell'Africa. Altre aree di approfondimento saranno le infrastrutture e l'agroindustria, settori che costituiscono la base di aggregazione di tutti gli interlocutori presenti al Forum interessati ad esplorare eventuali opportunità di investimento.

L'Africa è anche altro rispetto all'immagine di Continente in crisi, tecnologicamente arretrato ed affamato: negli ultimi anni la sua economia è cresciuta a tassi del 5-7% all'anno, con diversi Paesi dell'Africa sub-sahariana con valori a due cifre. Gli investimenti esteri sono più che triplicati dall'inizio del 2000. .Gli organizzatori del Forum di Taormina puntano sull'Africa come grande opportunità ad un passo dall'Europa: «Seppur di non sempre facile lettura politico-istituzionale i Paesi africani sono infatti in continua evoluzione e molti di essi stanno affrontando oggi una fase di significativo sviluppo , anche se permangono incognite e incertezze.  Se l'Africa fosse capace di instradarsi lungo un percorso di sviluppo virtuoso strutturale per le imprese italiane ed europee le opportunità sarebbero straordinarie: disponibilità di manodopera,  grandi riserve di materie prime, località di sviluppo turistico, nuovi mercati, solo per citarne alcune. In questa logica, il ruolo  dell'Europa (e dell'Italia) è reso ancora più strategico alla luce  delle attività contemporaneamente condotte da altri Paesi extra-europei (come Cina, India, Stati Uniti, Giappone), che stanno dimostrando negli ultimi anni un ben diverso interesse verso questa parte del mondo».

Per la Europen House - Ambrosetti «Ormai il tradizionale approccio allo sviluppo degli organismi internazionali, ha segnato il passo (anche alla luce dei risultati spesso insoddisfacenti che nel tempo si sono manifestati , a fronte dei grandi fondi stanziati - oltre 1.000 miliardi di dollari dagli anni '60). Oggi con l'Africa ci si confronta sempre più come un partner economico alla pari: alla pura logica charity, sempre più si sostituisce una logica business for business (ingaggio mutualmente profittevole di attori pubblici e privati africani ed esteri su progetti concreti in settori definiti). Naturalmente in questo percorso di affermazione del continente africano, sono presenti incognite e incertezze dovute alla fragilità di molti sistemi politici ed economici, alla ancora forte dipendenza dagli aiuti internazionali, alle dinamiche demografiche spesso non controllate e alle condizioni di contesti specifici. Tra le questioni aperte vi è poi sicuramente quella della attuale crisi internazionale e dei suoi impatti sull'Africa, che sono ad oggi ancora un punto di domanda. In questo contesto l'Europa, al di là dei consueti rapporti (per lo più bilaterali tra i Paesi tradizionalmente attivi nell'area) e delle aperture recenti, è ancora poco presente nel continente africano. In particolare nella mappa mentale della business community, l'Africa rimane una "terra di nessuno"».  

Il Forum inizia oggi pomeriggio con gli interventi di Giovanni Puglisi, Ivanhoe Lo Bello (presidente di Confindustria Sicilia) e di Elham Ibrahim (commissario all'energia e infrastrutture dell'Unione Africana).

Si prosegue con un dibattito sullo  scenario economico globale con Andrea Boltho (economista del Magdalen College della Oxford University); Dambisa Moyo (economista dello Zambia, autore di "Dead Aid");

Gunter Nooke (rappresentante del cancelliere Tedesco Angela Merkel per l'Africa) che discutono di: Qual è il quadro economico internazionale? Quali gli scenari possibili in base alle misure programmate o già messe in atto per accelerare la ripresa? Qual è l'impatto dello scenario economico globale sull'economia africana?  Come cambieranno gli equilibri tra i paesi africani e il resto del mondo? - Quali sono le previsioni di crescita del PIL, dell'economia e degli investimenti esteri nei Paesi africani? - Qual è il peso delle economie emergenti sul consolidamento dello sviluppo dell'Africa?

I temi dello scenario geopolitico ed il futuro dell'Africa verranno discussi da Nii Oakley Quaye-Kumah (Ministro per le strade e le autostrade del Ghana); Andrea Riccardi (fondatore della Comunità di Sant'Egidio)

Paulo Zucula (ministro dei trasporti del Mozambico); Kathleen Kennedy Townsend (ex governatore del Maryland) che risponderanno ad alcune domande chiave: Qual è lo stato attuale dello scenario geopolitico africano? Quale sarà il ruolo delle aree regionali nello sviluppo dell'Africa? - Quali sono attualmente i rapporti dei Paesi africani con le altre nazioni del mondo? - Quale ruolo sta giocando l'Europa? - Con il presidente Obama come cambierà la politica degli Stati Uniti nei confronti dell'Africa?

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