
[07/10/2010] News
LIVORNO. Il primo ministro cinese Wen Jiabao è arrivato ieri sera a Roma, terza tappa del suo tour europeo, dopo Belgio (Ue) e Grecia. Dopo volerà in Turchia. La visita di Stato di Wen inaugura l'anno culturale cinese che fino al settembre 2011 vedrà la Cina organizzare una serie di attività in una decina di città italiane, tra le quali Firenze, Roma e Milano, per esporre la cultura tradizionale cinese ed illustrare i rapidi progressi in corso nell'Impero di mezzo.
Ma ogni visita di un esponente del governo comunista cinese, che ieri era ammantata di internazionalismo proletario maoista, oggi è nel segno degli affari. A Roma è stata firmata un'intesa Italo-cinese su mobilità sostenibile e veicoli elettrici, ad annunciarlo è il ministro dell'ambiente Stefania Prestigiacomo che parla di «Partnership decisiva in un settore strategico», ed a ragione visto che la Cina ha proprio oggi annunciato due cose che vanno proprio in questa direzione. Il numero dei veicoli circolanti in Cina ha raggiunto i 199 milioni. Secondo il ministero cinese per la sicurezza include tra i veicoli a motore motociclette, trattori, camion ed auto. Le patenti di guida in Cina sarebbero ormai 205 milioni, 144 milioni delle quali sono per auto e il numero di veicoli a motore aumenta a un ritmo di 20 milioni all'anno, quello dei guidatori di 22 milioni. Nel 2009, la Cina ha superato gli Usa diventando il più grande Paese produttore e il più grande mercato di automobili del mondo. Un piatto ricchissimo nel quale si è ficcata la Prestigiacomo firmando oggi con il ministro della scienza e della tecnologia della Cina, Wang Gang, un memorandum che intensifica i rapporti di collaborazione fra Italia e Cina in materia ambientale.
«In particolare - spiega una nota del ministero dell'ambiente - i due Paesi lavoreranno assieme sul tema della mobilità sostenibile incrementando la collaborazione in materia di veicoli elettrici. Il Governo cinese ha infatti chiesto la collaborazione del Ministero dell'ambiente italiano per l'attuazione del programma "Mille auto elettriche/ibride in 10 città" lanciato dal ministro Wang Gang nel 2009. Il progetto potrà avere interessanti ricadute per le imprese italiane presenti in Cina in settori come l'elettronica, delle batterie, della componentistica. Il programma si inserisce in un momento di grande dinamismo anche dei rapporti fra le aziende private dei due paesi in questo settore, segnato in particolare dalla nascita di una joint venture fra Fiat e un'azienda cinese per la costruzione di automobili in Cina».
E qui casca a fagiolo l'altro clamoroso annuncio fatto oggi dai cinesi: i geologi della Repubblica Popolare hanno scoperto una grande riserva di terre rare nella provincia centrale dell'Hubei. Proprio le materie prime necessarie per la produzione di auto ibride e elettriche, ma anche dell'elettronica di consumo come gli iPod.
Un portavoce del dipartimento del territorio e delle risorse dell'Hubei ha spiegato all'agenzia ufficiale cinese Xinhua che «Questa riserva, appena scoperta, è situata ai piedi del monte Laoyin, nel borgo di Longba, nella città di Shiyan. I geologi stanno studiando la composizione, la struttura, la qualità e la dimensione della riserva. Prima della scoperta di questo giacimento erano stati trovati depositi di terre rare in 12 siti dello Zhushan, un altro distretto di Shiyan».
Le terre rare comprendono minerali come il Disprosio, il terbio, il tulio, il lutezio e l'ittrio, largamente utilizzati in campo scientifico e tecnologico, soprattutto nell'elettronica, nell'aviazione, nell'energia nucleare e nella meccanica di precisione. La Cina è già la più grande produttrice di terre rare del mondo e soddisfa il 90% della domanda mondiale, ma ora ha messo sotto stretto controllo l'esportazione di queste materie prime, quindi un accordo con Pechino in applicazioni che le riguardano è una specie di assicurazione sulla vita per l'economia industriale di un Paese.
Sembra esserne cosciente il ministero dell'ambiente italiano che «Punta, anche attraverso questo accordo con il gigante economico orientale, ad incrementare la presenza e la tecnologia a disposizione del nostro paese in un settore strategico per il futuro sostenibile soprattutto delle aree urbane».
Il ministro Prestigiacomo sottolinea che «L'intesa firmata oggi rafforza la partnership con il Paese che più di ogni altro al mondo sta investendo in tecnologie pulite e si inserisce pienamente nella strategia della mobilità sostenibile in Italia di cui sono state elaborate nei giorni scorsi le linee di indirizzo nel corso di un incontro che ha visto attorno ad un tavolo al ministero dell'ambiente i rappresentati dei dicasteri dello sviluppo economico, delle infrastrutture, della ricerca e le organizzazioni imprenditoriali del settore automobilistico, della componentistica e dell'energia. L'impegno condiviso dal governo e dal mondo imprenditoriale è quello di mettere in campo politiche e misure finalizzate a raggiungere tre obiettivi: la riduzione dell'inquinamento da traffico (smog, pm10) nelle aree urbane e metropolitane; la riduzione dei consumi energetici e delle emissioni di CO2 dal settore dei trasporti, oggi il 30% del totale; la velocizzazione del trasporto delle persone e delle merci, elemento chiave di qualità di vita e di competitività dei territori. Quella della mobilità sostenibile, il Governo né è convinto, è una "win-win strategy" perché somma i vantaggi ambientali a quelli economici, lo stimolo alla crescita economica alla vivibilità delle città».