
[08/10/2010] News
FIRENZE. Sugli organismi geneticamente modificati (ogm) in Italia c'è un comune sentire che è trasversale agli schieramenti politici. Tutti o quasi sono per il ‘no' e la conferma è venuta dalla Conferenza delle Regioni dove c'è stato un voto contrario unanime (ad eccezione della Lombardia che si è astenuta), sulle linee guida nazionali che prevedevano la coesistenza tra coltivazioni geneticamente modificate, convenzionali e biologiche, in attesa della nuova normativa comunitaria.
Ora vedremo come reagirà il governo ma per le Regioni, il ministro delle Politiche agricole, Giancarlo Galan (Nella foto), dovrà applicare il principio di salvaguardia e portare il ‘no' a Bruxelles. Nello specifico la Conferenza delle Regioni chiede al ministro delle Politiche agricole di "procedere con l'esercizio della clausola di salvaguardia sull'emissione deliberata nell'ambiente di organismi geneticamente modificati al fine di vietare la coltivazione del mais ‘Mon 810′ e della patata ‘Amflora'". Il documento spiegano le Regioni è stato approvato dopo aver "considerato che l'attuale quadro di riferimento europeo in materia di coesistenza si fonda sul grado di commistione tra colture ogm, convenzionali e biologiche che ciascun paese membro intende consentire" e "preso atto che l'Ue intende ammettere la possibilità per i paesi membri di vietare la coltivazione di ogm e che una tale opzione sussiste per il nostro paese". Inoltre, hanno specificato le Regioni è stato "considerato il principio di precauzione" e "preso atto della possibilità di dichiarare l'intero territorio nazionale come libero da ogm".
La presa di posizione delle regioni, è stata accolta con favore dalle principali organizzazioni degli agricoltori. «Una definitiva indicazione sulla linea che l'Italia deve tenere in Europa è venuta dalla Conferenza delle Regioni che ha scelto di fermare la coltivazione di ogm in Italia con l'importante invito ad esercitare la clausola di salvaguardia per vietare sul territorio nazionale la semina e la produzione della patata ‘Amflora' e del mais Mon810- ha dichiarato il presidente della Coldiretti Sergio Marini- Con la richiesta di attivazione della clausola di salvaguardia l'Italia si unisce al numero crescente di Paesi europei come Austria, Ungheria, Lussemburgo, Grecia, Francia e Germania che hanno già vietato il mais Mon 810 mentre con il medesimo mezzo giuridico per ora l'Austria, l'Ungheria ed il Lussemburgo hanno vietato, altresì la patata ‘Amflora'».
Sulla stessa linea anche la Confederazione italiana agricoltori (Cia) come confermano le parole del presidente Giuseppe Politi «Ora il ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali Giancarlo Galan e il governo devono tenere conto di questo parere e impegnarsi a livello comunitario perché vengano confermate le nuove indicazioni dell'Unione europea sulla libertà per gli Stati di decidere sulle colture transgeniche. E, di conseguenza, predisporre in tempi rapidi un'apposita legge che vieti definitivamente nel nostro Paese le coltivazioni Ogm. Ripetiamo che l'agricoltura italiana, tipica e diversificata, non ha bisogno degli Ogm e che è possibile produrre colture proteiche libere da biotech, con beneficio per l'ambiente e la salute, nonché per migliorare il reddito degli agricoltori e degli allevatori» ha concluso il presidente della Cia.
Di parere opposto la Confeuro (Confederazioni associazioni e sindacati liberi dei lavoratori europei): «Quello che abbiamo visto oggi è l'ennesimo passo nella direzione sbagliata, la nuova tappa di un percorso che ci allontana dalla meta di un settore agricolo nazionale forte, produttivo e al passo con il resto del mondo - ha dichiarato il presidente Rocco Tiso- Quella di bandire gli Ogm, è una decisione al di fuori di ogni sensata logica di mercato, presa da chi non sa distinguere una patata da una barbabietola. Gli agricoltori italiani devono rendersi conto che questa presa di posizione ci porterà ugualmente a subire la presenza e la concorrenza degli Ogm, solo che non potremo trarne alcun guadagno, ne' esercitare su di essi un adeguato controllo; e tutto a causa della cecità dimostrata in questi mesi dalle nostre istituzioni» ha concluso il presidente.