
[11/11/2010] News
LIVORNO. Nei giorni scorsi nel Principato di Monaco è stato presentato lo studio "Ocean Acidification: Questions Answered" redatto dall'Ocean acidification reference user group con la partecipazione di una trentina di noti oceanografi di tutto il mondo. Si tratta di una vera e propria guida globale all'acidificazione degli oceani che è stata presentata dal principe Alberto II di Monaco durante un meeting organizzato dall'Iucn, che spiega: «L'acidificazione degli oceani causata dall'uomo avrà dei profondi effetti sulla vita marina, anche se le emissioni di CO2 cessassero di aumentare. Le osservazioni più recenti dimostrano che la chimica marina cambia e solo una riduzione importante e rapida dell'utilizzo dei combustibili fossili e della deforestazione potrebbe aiutare a rimettere in sesto gli oceani»
Secondo il rapporto «L'acidificazione degli oceani avanza 10 volte più velocemente di quello a cui ha proceduto l'estinzione di un gran numero di specie marine 55 milioni di anni fa. Se si prosegue al ritmo attuale, ecosistemi fragili, come le barriere coralline, che ospitano una grande ricchezza biologica, saranno gravemente colpiti entro il 2050».
La guida comprende i più recenti dati scientifici sulla velocità e la dimensione dell'impatto delle emissioni di CO2 sugli oceani e sull'umanità. Jean-Pierre Gattuso, coordinatore scientifico del Progetto europeo sull'acidificazione degli oceani, ha spiegato che «Dei nuovi dati scientifici sono pubblicati ad un ritmo sempre più sostenuto a causa del numero crescente di grandi progetti di ricerca. E' quindi essenziale diffondere queste scoperte tra gli utilizzatori finali, tra i quali i decisori politici e l'opinione pubblica. E' quel che stiamo facendo».
Dan Laffoley, vicepresidente della Commissione mondiale delle aree protette dell'Iucn, responsabile per l'ambiente marino e incaricato della redazione di "Ocean Acidification: Questions Answered" ha sottolineato che «Il cambiamento climatico è uno e dappertutto, ma ha un gemello malefico, nato dallo stesso invisibile biossido di carbonio, che ha effetti più misurabili, rapidi e che sembrano inarrestabili. Rispondendo alle principali questioni che pone l'acidificazione degli oceani, vogliamo dissipare la confusione e l'ignoranza esistenti, perché ciascuno comprenda meglio quel che succede e perché si tratti di un questione prioritaria a livello mondiale».
Infatti nessuna regione del pianeta è risparmiata dall'acidificazione degli oceani, proprio come dai cambiamenti climatici, ma alcune aree del mondo saranno colpite più rapidamente di altre: «L'acidificazione avanzerà più veloce nell'oceano Artico che diventerà ostile ad un gran numero di organismi marini, soprattutto quelli con conchiglie - spiega lo studio - La chimica della metà dell'oceano Artico sarà modificata entro il 2050, se i livelli di C02 continueranno ad aumentare al tasso attuale».
Carl Gustaf Lundin, direttore del Programma mondiale Iucn per l'ambiente marino e polare, è molto preoccupato: «La società dovrebbe svegliarsi senza più aspettare davanti all'urgenza posta dall'acidificazione degli oceani. Un oceano acidificato rappresenta una minaccia grande e molto reale per la nostra esistenza. Bisogna agire al più presto per ridurre gli impatti sui sistemi che riguardano la vita, fino a che siamo ancora in tempo».