[28/08/2009] News toscana

Venturina ha bisogno di nuove case oppure no?

LIVORNO. Dall'agricoltura agli appartamenti. Sembra essere questa la parabola del complesso architettonico del Consorzio agrario di Venturina, che rischia di essere demolito per lasciare il posto a case e uffici. Il Consorzio Agrario di Venturina è una grande struttura costruita nella prima metà del novecento a servizio dell'agricoltura di tutta la Val di Cornia, ma essendo ubicato nel centro urbano, sulla centralissima via Indipendenza, costituisce una appetibile location sulla quale negli anni si sono appuntati gli occhi di molti costruttori. Oltre a un edificio centrale fiancheggiato da due fabbricati con prospetti a veranda, tetto a capanna, e ai lati, a chiudere il complesso, due costruzioni con lesene e timpano sagomato, buon esempio di architettura primo novecento, vi è anche un'area sul retri dell'edificio principale, dove si trovano altri capannoni con soffitti a trave, depositi altissimi, il tutto articolato con moduli e proporzioni perfette.

Anche se dal punto di vista ambientale, a livello generale, è sempre preferibile il recupero e ristrutturazione dell'esistente piuttosto che inaugurare nuovo consumo di suolo con relative colate di cemento, l'ipotesi di destinare la storica struttura ad appartamenti non piace al Comitato per Campiglia, che è intervenuto nella vicenda cercando anche la sponda della Regione, in particolare della legge sulla partecipazione, che permetterebbe di avviare un percorso partecipato per arrivare a definire la destinazione del consorzio.

Il cuore del problema allora è proprio questo: Venturina ha bisogno di nuove abitazioni? Se sì, ben venga anche la valutazione di un'ipotesi di ristrutturazione e il cambiamento di destinazione d'uso del consorzio, ma se invece come sostiene il comitato già attivo in molte battaglie ambientali e culturali (le cave, i progetti di centrale a biomasse e di cementificio, le villette alle porte del centro storico di Campiglia), non ci sarebbe bisogno affatto di nuove abitazioni, allora l'operazione perderebbe di senso, o meglio assumerebbe un significato quasi esclusivamente speculativo: «Noi pensiamo che non ci sia bisogno di altre case e di altro cemento - spiegano dal comitato per Campiglia - ma di una attenta riqualificazione del patrimonio edilizio esistente. Per questo abbiamo deciso di batterci per impedire che il nuovo regolamento edilizio comunale permetta la demolizione o lo stravolgimento del Consorzio Agrario di Venturina.  Il Comitato ha così lanciato una raccolta di idee sul riuso a scopi diversi degli edifici del Consorzio; ha coinvolto tutti i gruppi consiliari del Comune di Campiglia, e infine ha scritto una lettera al sindaco di Campiglia e all'assessore regionale Fragai chiedendo di attivare un percorso partecipativo per decidere che cosa fare di questa importante struttura, evitando così scelte calate dall'alto o ulteriori rischi di speculazione edilizia».

Al concorso di idee hanno già risposto una decina di cittadini: tra le proposte quella di trasferire nell'edificio il museo della civiltà del lavoro, ora ospitato in un capannone dell'area fieristica; la sede di iniziative di formazione agraria; un centro per la promozione e vendita di prodotti locali; spazi per scopi sociali....

Tra le forze politiche per ora ha risposto solo il Comune dei Cittadini, la lista di opposizione di sinistra in consiglio comunale. Alla sollecitazione del Comitato sull'applicazione della legge sulla partecipazione per stabilire il destino della struttura, ha risposto l'assessore regionale alla partecipazione Agostino Fragai, il quale offre l'eventuale disponibilità della Regione e conferma che la legge regionale 69/2007 stabilisce modalità per l'avvio di un processo partecipativo e fornisce supporto sia al Comune che ai cittadini nel caso intendano presentare un progetto e richiedere il finanziamento.

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