[31/08/2009] News toscana

Il presidente di Atl Livorno: «quanta utenza si perde a causa dell’inefficienza?

LIVORNO. Il servizio pubblico funziona se funziona la città: se le busvie vengono tenute libere dal parcheggio privato, se i controlli alle porte di ingresso sono garantiti, se si fa sì che i biglietti vengano pagati, ecco che il servizio pubblico "respira" e aumenta di senso e di efficienza. Altrimenti, è utile costruire nuove busvie e implementare il parco mezzi in dotazione, ma i miglioramenti possibili rischiano di vanificati dalle penalizzazioni sopra citate.

Una politica dei piccoli passi, che si sommi a quella strategica, insomma: questo è l'auspicio espresso a greenreport da Alfredo Fontana, presidente di Atl, l'azienda trasporti della città labronica. Stasera Fontana prenderà parte, insieme tra gli altri al presidente di Asstra (Marcello Panettoni), a Sergio Gentili (responsabile mobilità e trasporti Pd nazionale) e a Marco Filippi (capogruppo Pd commissione Trasporti al Senato), ad un dibattito sulla mobilità che si terrà alla festa nazionale del Pd sul tema Ambiente, in corso a Livorno.

Fontana, strategie e prospettive per la mobilità sostenibile nel livornese?
«Io auspico di ricevere disponibilità per gli investimenti in nuove tecnologie, in primo luogo per mezzi sempre meno inquinanti, ma comunque la cosa più importante, ora, è migliorare il servizio: il cittadino prende l'autobus se arriva nei tempi previsti, e se le distanze sono "civicamente sostenibili", cioè se sono percorribili in tempi non biblici.
Il mezzo pubblico, comunque, funziona se funziona la città. Quindi direi che la via da seguire è quella di dare ai mezzi migliori condizioni di transitabilità: se la scelta dell'amministrazione comunale è quella di limitare il traffico privato, e favorire quello pubblico, serve limitare fortemente il traffico privato: proseguire quindi con le corsie preferenziali, ma anche attuare una rigorosa vigilanza sulla sosta abusiva».

Riguardo all'aspetto infrastrutturale?
«Noi collaboriamo con l'amministrazione, diamo suggerimenti, e a volte si vede che i problemi si risolvono con cose semplici: questo per dire che, dal punto di vista strutturale, servono sì nuove busvie e l'implementazione di quelle che già ci sono, e anzi questo potrebbe portare ad un miglioramento del servizio stimato del 10-15%. Ma pensiamo, per esempio, al fatto che, dopo che nel 2008 abbiamo intensificato i controlli a bordo (e accompagnato la misura con una campagna promozionale ed educativa, coinvolgendo anche le scuole), abbiamo aumentato le entrate del 9% circa, quando era 15 anni che operavamo in perdita sia economica sia di utenze, perdita affievolita solo nelle ultime 2-3 stagioni. E di questo 9% una buona percentuale (il 70%) deriva dal recupero dell'evasione, e il 30% da nuovi utenti.
E', quello citato, un caso in cui una piccola misura ci ha fatto recuperare cifre consistenti. Della stessa strategia fa parte il garantire perlomeno la vigilanza sulle strade chiuse al traffico privato: una volta ho ricevuto una lettera da un cittadino, che tutti i giorni passava, sull'autobus, per una strada dove auto posteggiate in curva impedivano il passaggio del mezzo. Il cittadino mi scriveva che aveva "dovuto rinunciare all'abbonamento e smettere di usare l'autobus" per i ritardi causati da ciò: mi viene quindi da domandarmi: quanta utenza si perde a causa dell'inefficienza?
Insomma, io sono per i piccoli passi, per migliorie piccole ma significative. Poi comunque vanno citati anche gli investimenti in corso sui mezzi ibridi, e il fatto che Atl ha adottato il sistema Avm (Automatic vehicle monitoring), già adottato da Ataf e, ora, anche da noi. Il sistema comprende anche una rete di paline intelligenti, già installate in alcuni punti più importanti della città».

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