
[22/11/2010] News toscana
FIRENZE. La Confederazione italiana agricoltori (Cia) della Toscana chiede «Più risorse dal governo per la sicurezza del suolo, e più impegno dalla Regione Toscana per un riordino del settore: competenze chiare, gestione unitaria, valorizzazione del ruolo delle imprese agricole».
La Cia Toscana è intervenuta a Firenze all'iniziativa "Dire e fare", al convegno promosso dall'Unione regionale delle bonifiche, «Le condizioni per fare una buona difesa del suolo sono tre - ha spiegato Marco Failoni, responsabile sviluppo e territorio della Cia - adeguate risorse finanziarie, un modello di "governance" e di gestione che funzioni, una agricoltura competitiva e multifunzionale protagonista della manutenzione del territorio. Tagliare i fondi per la difesa del suolo come continua a fare il Governo, è suicidio puro perché vuol dire avere la certezza di doverne spendere domani dieci volte di più. Non si può guardare al futuro con miopia pensando che tanto domani toccherà a qualcun altro. Ma oltre ai soldi occorre anche un riordino profondo del modello di programmazione e gestione degli interventi. Oggi il territorio è gestito in modo frammentario, diviso tra mille competenze diverse. Le esperienze di questi anni hanno dimostrato che il sistema non funziona».
La Cia Toscana ha fatto precise proposte in materia di bonifica e difesa del suolo ed ha più volte sollecitato la Regione Toscana a rivedere il proprio impianto normativo: «La Cia propone di dare vita ad un sistema di governance fortemente semplificato che definisca una disciplina unica su bonifica e difesa del suolo; un modello di programmazione degli interventi incentrato su una forte sinergia tra Autorità di bacino, Regione e Province. Inoltre è opportuno un sistema di gestione unico degli interventi, organizzato per bacini idrografici, che superi l'attuale frammentazione; nonché garantire percorsi per la partecipazione ed il controllo democratico del sistema; e supportare strumenti di promozione del ruolo attivo delle imprese agricole e forestali del territorio nell'azione di manutenzione e di difesa del suolo».
Secondo Failoni «L'approccio programmatico della Regione Toscana è positivo. C'è una consapevolezza nuova da parte della Giunta sulla necessità di mettere finalmente ordine in questa complessa materia. L'idea di un riordino complessivo che semplifichi i processi decisionali e la gestione delle attività di bonifica e difesa del suolo, ci sembra si stia concretamente affermando. È davvero giunto il momento di intervenire ponendo al centro della discussione l'obiettivo di una strategia unitaria per tutelare un territorio sempre più fragile».
Il tema, dopo le recenti frane ed alluvioni, è attualissimo non solo in Toscana: «L'allarme meteo, i tagli del Governo preoccupano non poco gli addetti ai lavori - dice la Cia - e chi, come gli agricoltori, vive nel territorio, che rappresenta il loro principale "fattore della produzione».
Molto preoccupata anche Coldiretti «Niente semine autunnali a causa della continua pioggia che non consente l'accesso ai terreni per le tradizionali operazioni colturali - si legge in un comunicato dell'altra grande associazione degli agricoltori - Se l'intensificarsi del fenomeno allarma le aree già colpite dalle alluvioni, in campagna è forte la preoccupazione perche nei campi bagnati non si riesce a seminare nei tempi utili per le coltivazioni. A rischio c'è sopratutto la semina del grano, ma difficoltà si registrano anche per lo spandimento dei reflui nei terreni nelle zone di allevamento. L'autunno 2010 è stato segnato da pioggia continua ed intensa che rischia di modificare gli orientamenti colturali in molte aree del Paese oltre ad avere provocato gravissimi danni alle coltivazioni e agli allevamenti. Tra le zone più colpite il Veneto dive si contano perdite all'agricoltura per 25 milioni e la Campania dove in provincia di Salerno si stimano danni per decine di milioni anche se il maltempo ha interessato a macchia di leopardo tutto il territorio nazionale».