[02/09/2009] News

Il colpo di Stato fa male ai lemuri del Madagascar, non a bracconieri e industrie del legname

LIVORNO. I lemuri sarebbero in grande pericolo: in Madagascar la crisi economica e politica che paralizza il Paese si è tradotta in una recrudescenza della caccia di frodo di questi primati. A rilanciare l'allarme è  il quotidiano di Antananarivo L'Express de Madagascar: «L'impatto ambientale della crisi socio-politica colpisce anche la biodiversità. Il fenomeno dell'abbattimento illecito dei lemuri costituisce attualmente una delle peggiori forme della crisi. Una forte intensificazione della caccia è stata registrata in diversi parchi e riserve nazionali come Masoala, Marojejy, Maroantsetra, Ankarafantsika, Isalo, Bemaraha ed altre».

L'aumento della caccia di frodo ai lemuri è molto preoccupante anche per Conservation International (Ci) che già il 20 agosto in un comunicato sottolineava  come «La biodiversità propria del Madagascar è alterata da un degrado scandaloso prodotto da bande criminali che approfittano della disgregazione dell'ordine pubblico dopo il recente colpo di Stato. L'ultimo scandalo, all'origine del massacro degli animali, riguarda il commercio dei lemuri che sono venduti come cacciagione ai proprietari dei ristoranti».

Conservation International ha lanciato un appello alla comunità internazionale per chiedere un aiuto urgente per proter ggere la fauna e la flora malgasce ed ha avviato un'indagine sul campo che ha verificato che una catastrofe ecologica, con l'estinzione dei lemuri in gran parte del Madagascar, potrebbe essere vicina. Secondo quanto ha detto a L'Express de Madagascar da Tovonanahary Rasolofoharivelo, un primatologo che segue la situazione per conto di Conservation International, «La recente ricerca sul terreno nel corridor Mantadia-Zahamena, con l'obiettivo di ricercare nuove specie, si è rivelata inquietante. Dopo aver fatto molti chilometri non abbiamo ancora trovato dei lemuri».

Se non verranno prese misure di salvaguardia e repressione urgenti l'estinzione delle specie più minacciate di queste proscimmie, come il vari rosso (Varecia rubra) che vive a Masoala, o del sifaka candido (Propithecus candidus) ancora presente a Marojejy, rischia di diventare incontenibile.

Dopo il colpo di Stato la Banca mondiale e gli Usa hanno congelato i fondi destinati alla salvaguardia della natura ed allo sviluppo per il Madagascar, paralizzando di fatto le attività di repressione dei guardiaparco e dando il via libera ai bracconieri. Una situazione che le autorità locali per le acque e le foreste fanno finta di non vedere e di essere all'oscuro delle recrudescenza del bracconaggio. L'Express de Madagascar riporta le parole di un alto responsabile del dipartimento  Eaux et fôrets nella regione di Sava: «Attendiamo notizie provenienti da nostri collaboratori, così come quelle del  Madagascar national parks (Mnp) ».

Intanto la radio locale malgascia di Maroantsetra ha dato con grande rilievo la notizia di un attacco ad un agente del Mnp da parte di abbattitori illeciti di foresta che gli hanno spezzato tutte e due le gambe. Fléaux

Proprio il taglio illecito degli alberi, in particolare nel nord-est della grande isola africana, è l'altro corno del dramma dei lemuri: in aree protette come Masoala praticamente i guardiaoparco non sono più presenti sul territorio e la foresta sparisce sotto le motoseghe indisturbate di ben organizzate bande di boscaioli che riforniscono soprattutto imprese internazionali che se ne fregano di blocchi economici e sanzioni. Quell che si sta creando è un'esplosiva miscela tra la povertà e la caccia di frodo e il taglio di legname di "necessità" e le lucrose attività criminali che si sviluppano a spese di un ambiente unico e non disdegnano di utilizzare metodi mafiosi-terroristici. Secondo quanto dice al giornale di Antananarivo un guardiaparco, «Gli sfruttatori illeciti di legname sono armati e ci hanno minacciato di morte se continueremo a disturbarli. Il loro numero cresce di giorno in giorno», e di giorno in giorno sparisce un altro pezzo dell'habitat dei lemuri.

Tovonanahary Rasolofoharivelo sottolinea che «Questi due flagelli combinati colpiscono naturalmente il futuro della biodiversità del Madagascar. Fino ad ora nessuno ha piantato alberi. Sono i lemuri che assicurano la sopravvivenza delle nostre foreste, piantando alberi spostandosi da un luogo ad un altro. Inoltre, questo habitat naturale dei lemuri che è la foresta gioca in più un grande ruolo per quel che riguarda il cambiamento climatico. Le nostre foreste contribuiscono alla lotta per la riduzione delle emissioni di CO2».

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