
[03/09/2009] News
ROMA. Acqua ed energia due temi di assoluta attualità che Legambiente, in occasione della tappa odierna di Operazione Po a Caorso, tiene insieme. L'associazione ambientalista con la campagna itinerante per la tutela e la valorizzazione del grande fiume e dei suoi territori rivieraschi, fermandosi nella cittadina della provincia piacentina con un presidio simbolico, ribadisce il no all'energia nucleare, per puntare invece sulle fonti pulite e sull'efficienza energetica.
«Sul Po e sulle popolazioni che vivono lungo il suo corso incombe una minaccia grave - ha informato Massimo Serafini, portavoce di Operazione Po - È possibile infatti che il governo decida di collocare lungo il suo corso una delle centrali nucleari che ha deciso di costruire, senza coinvolgere comuni, province e regioni e soprattutto ignorando l'esito di un referendum popolare. Sul Po sono già ospitate, soprattutto in Piemonte e a Corso, le scorie radioattive del vecchio nucleare che rappresentano una grave minaccia per le popolazioni del Po e soprattutto la prova dell'incapacità evidente di smantellare una centrale nucleare. Non a caso- ha continuato Serafini- abbiamo voluto fare proprio qui a Caorso un presidio simbolico davanti alla centrale nucleare. Facciamo appello alla popolazione, a sindaci ed amministratori affinché si uniscano a noi nella lotta per richiedere al governo la messa in sicurezza, individuando rapidamente il sito nazionale in cui depositarle, delle scorie pregresse e per dichiarare i territori del Po territori denuclearizzati e totalmente indisponibili ad ospitare impianti nucleari» ha concluso l'esponente di Legambiente.
Come spiegato più volte, secondo l'associazione del cigno non ci sarà nessun vantaggio per la riduzione di emissioni in atmosfera con l'impiego dell'atomo: al 2020, infatti, se tutto va bene ci sarà una centrale operativa che ridurrà le emissioni per poco più di 4 mln di ton, che, a fronte di una produzione odierna di 552,8 mln/T annue in Italia di CO2, corrisponde allo 0,7%. Tutto ciò al netto della produzione di CO2 di tutta la filiera, perché alcuni studi recenti hanno calcolato che se si considera tutto il ciclo di lavorazione, per ogni kwh di produzione con il nucleare si emette la stessa quantità di CO2 di un kwh prodotto con il ciclo combinato. Il nucleare- continuano da Legambiente- servirà poi solo alla produzione di elettricità, settore responsabile delle emissioni di CO2 per il 18-20% del totale, quindi non tocca gli altri grandi responsabili, i trasporti e la residenzialità.
«ll dibattito a favore del nucleare di questi mesi - ha dichiarato Vittorio Cogliati Dezza (Nella foto), presidente nazionale di Legambiente - è stato sovraccaricato di luoghi comuni e vere bugie: non è vero che il nucleare ci rende autonomi dall'estero; non è vero che i problemi di sicurezza sono stati risolti; non è vero che la bolletta sarà più bassa, tanto che l'amministratore delegato dell'Enel ha chiesto fin da oggi un prezzo garantito nelle bollette dei cittadini; non è vero che i costi sono quelli dichiarati da Enel ed Enea e non è vero che il nucleare non emette CO2. Presentare il nucleare come la soluzione dei problemi energetici del nostro Paese - ha concluso Cogliati Dezza - è una scelta controproducente e dannosa per il nostro futuro».