[09/09/2009] News toscana
FIRENZE. Il consiglio provinciale nella seduta odierna, dopo aver ratificato l'insediamento delle sei commissioni consiliari, ha approvato all'unanimità il Piano provinciale di sviluppo agricolo e rurale, strumento di programmazione con misure e interventi indirizzati alla valorizzazione dei prodotti locali.
Sui temi dell'agricoltura e della gestione della fauna l'amministrazione provinciale ha poi risposto ad interrogazioni dell'opposizione, ed in particolare della Lega Nord. Nello specifico il consigliere Gabor Rossi, ha chiesto quale fosse la posizione della giunta in merito alla pratica dello spandimento dei fanghi in area agricola «La pratica di spandere fanghi di depurazione su terreni agricoli- ha risposto l'assessore all'ambiente Gabriele Berni- è una procedura prevista e garantita dalla normativa europea e nazionale ed è riconosciuta come efficace pratica agronomica. I controlli effettuati da Arpat sui terreni e nelle zone interessate non hanno rilevato valori fuori dalla norma. La provincia mantiene elevato il livello dei controlli e delle prescrizioni e in futuro potrà essere valutato l'utilizzo di nuove tecnologie in grado di abbattere i cattivi odori attraverso processi anaerobici».
Il consigliere della Lega ha poi chiesto chiarimenti su uno dei temi che destano preoccupazione per gli agricoltori in molte aree del territorio regionale: il sovrappopolamento di ungulati. «Gli abbattimenti rientrano nell'attività di gestione prevista dalla normativa nazionale e regionale durante tutto l'arco dell'anno- ha spiegato l'assessore alla caccia Anna Maria Betti- Nelle aree vocate il controllo viene effettuato con la caccia secondo i tempi e i modi indicati dal calendario venatorio; nelle aree non vocate gli abbattimenti vengono condotti per tutto l'anno perseguendo l'obiettivo dell'eradicazione». L'assessore ha poi informato che è stato commissionato dalla provincia ad un gruppo di professionisti, uno studio sui metodi innovativi per la prevenzione degli incidenti stradali causati dalla fauna selvatica, oltre ad un monitoraggio costante sulle zone più sensibili.