[14/09/2009] News toscana
FIRENZE. Il progetto-Castelfalfi, dopo due anni ha ricevuto tutte le modifiche necessarie per ridurre gli impatti inizialmente previsti, e sbaglia chi accusa l'amministrazione di essere stata troppo morbida davanti alle richieste dei committenti (la multinazionale tedesca del turismo Tui, nda). Le osservazioni della cittadinanza sono state tenute in debita considerazione, e quelle non accettate "ufficialmente" (come quelle di Legambiente e del Wwf, nda) saranno comunque considerate in via informale all'interno del progetto.
Questa, in sintesi, la posizione del sindaco di Montaione, Paola Rossetti, all'indomani dell'approvazione del piano urbanistico attuativo scaturito dal lungo processo partecipativo (uno dei primi fatti in Toscana anche a seguito della recente legge sulla partecipazione)
Sindaco Rossetti, a che punto siamo per Castelfalfi?
«Il primo settembre abbiamo adottato il Piano urbanistico attuativo (Pua) e la relativa convenzione con la proprietà. L'iter adesso prevede 45 giorni per le osservazioni, poi il Pua tornerà in Consiglio comunale per l'approvazione definitiva. In particolare, la convenzione va oltre i soli aspetti tecnici, ma contiene anche una parte molto importante sull'unitarietà dell'intervento e la sua sostenibilità per il turismo e il territorio».
Nel rapporto del Garante della comunicazione si indica di "definire dimensionamenti sostenibili a prescindere dalle esigenze finanziarie dell'investitore": questo criterio è stato ottemperato? In altre parole, quello che lei il 2 settembre in un'intervista a "Gonews" ha definito come "il rischio che sia l'investitore a determinare il progetto", è stato scongiurato?
«Questo era uno degli 8 punti derivanti dalla sintesi che il Garante ha fatto del processo partecipativo, e le sue indicazioni sono state prese come riferimento in tutto il percorso del progetto: quindi direi di si, ma premesso che è due anni che lavoriamo a questo progetto, e ci siamo arrivati sì approvando progetti presentati da Tui, ma anche respingendone altri che non adempivano ai criteri di sostenibilità emersi sia dalla Valutazione integrata, sia dal processo partecipativo. Il criterio è stato: "ben venga un progetto come quello di Tui, ma questo non può determinare le esigenze di fondo". Quindi, ripeto, direi che la risposta è sì: non siamo stati fermi a far nulla, abbiamo agito ma anche tutelato, facendo sì che il progetto sia a misura di Castelfalfi».
Nel progetto, il campo di golf già presente passerà da 18 a 36 buche. Inoltre, ad un certo punto del progetto si era parlato di aumento di cubatura del 77% (da 220.000 mc a 390.000), e di una ricettività che, nei periodi di punta, avrebbe rischiato di essere superiore all'intera popolazione di Montaione (3700 abitanti). I numeri sono ancora questi? E cosa risponde a chi nel dibattito intorno a Castelfalfi ha sostenuto che si tratta di un intervento eccessivo e molto pesante per il territorio?
«Ormai il riferimento alle cubature è datato, e comunque è meglio ritornarci sopra quando il progetto sarà approvato. Inoltre una parte consistente di interventi consiste nella riconversione di volumi ex-agricoli preesistenti, quindi il dato va visto caso per caso, per ogni singolo intervento».
Ma possiamo quantificare di quanto aumenterà la Superficie utile lorda (Sul), allora?
«I tre villaggi-borghi di nuova edificazione hanno una Sul di 9000 mq (S. Pietro), 6000 mq (Starnino) e 5500 mq (Collina). Poi ci sono i due hotel previsti: uno (chiamato "Arte e cultura", ex-Robinson) avrà una Sul di 20.000 mq, l'altro ("Iberhotel") di 11.700 mq. Queste le nuove costruzioni commerciali. Poi c'è la zona F, che prevede attrezzature di interesse pubblico (es. il centro informazioni), su cui non ho in mano i dati precisi ma su cui è chiaro che il discorso è diverso, perché sono attrezzature, appunto, per il bene pubblico.
Riguardo alla ricettività, Montaione conta 3700 abitanti e circa 3000 posti-letto divisi in 100 strutture ricettive, sparse su 104 kmq di territorio. Con Castelfalfi si prevede un ampliamento di 1500 posti letto: ma la differenza con le altre strutture sta nel fatto che il progetto, attraverso il golf e il turismo congressuale, si propone di accogliere i turisti tutto l'anno, e non solo in primavera-estate come ora. Anzi, quest'anno l'afflusso è stato buono solo a luglio, agosto e, finora, settembre.
Il punto, quindi, è lavorare sulla destagionalizzazione: questo perché, facendo i conti (nel 2008 si sono avuti 30.000 turisti, con una sosta media di 8 giorni), si vede che l'afflusso non è proprio da record.
Quindi, riguardo alla domanda sull'impatto eccessivo, io credo di poter dire che in questi mesi abbiamo lavorato perché così non fosse: questo sia dal punto di vista urbanistico, sia da quello della sostenibilità nel suo complesso. Abbiamo fatto sì che il progetto, pur con i suoi numeri significativi, sia inserito nell'ambiente senza falsare Montaione, ma anzi mantenendo la sua vivibilità e facendo sì che Castelfalfi resti un volano per l'economia locale, ma restando un progetto sostenibile. E questo è stato ottenuto tramite la partecipazione e tramite la Valutazione integrata.
Qualche giorno fa sul "Sole 24 ore" si diceva che il progetto era stato respinto per "ben cinque volte": ma saranno state anche sei, le volte che abbiamo rimandato al mittente le proposte di Tui, e ora il progetto è ben diverso».
Perché tutte le osservazioni presentate dalle associazioni ambientaliste (una del Wwf e 9 da parte di Legambiente) sono state respinte?
«Il Wwf non ha presentato nessuna osservazione: ha detto "il progetto non va bene" e nient'altro. Quelle di Legambiente sono state valutate, e alcune erano interessanti e pertinenti: non sono state accolte tecnicamente, ma ne terremo comunque conto. Ad esempio, mi riferisco alle proposte sull'agricoltura e sulla tutela delle risorse (in particolare l'acqua).
L'iter del progetto è stato complesso, abbiamo considerato le osservazioni ma siamo andati avanti, pur tenendo di conto tutte le raccomandazioni derivanti dal processo di valutazione integrata».
In chiusura, un suo giudizio sul processo partecipativo in sé: punti di forza e criticità.
«Un processo estremamente utile: è stato un modo di informare le persone, e a questo proposito abbiamo cercato di produrre non solo documenti tecnici, ma anche opuscoli informativi. Il fatto di avere contemporaneamente sia il percorso assembleare sia il sito internet ha fatto sì che il progetto venisse effettivamente modificato, anche perché tutte le persone intervenute sono state ascoltate in quello che avevano da dire. Sulle criticità: forse mi sbaglio, ma dal mio punto di vista non ne vedo. Certo, potrebbero esserci delle modalità diverse, ma in generale è stato un lavoro molto utile».