
[28/04/2011] News
Nel 2008 l'Ue ha istituito l'Impresa Comune "Celle a combustibile e idrogeno" (Fch), e sin dall'inizio la partecipazione dell'industria è stata subordinata a un contributo finanziario pari al 50% dei costi amministrativi (condivisi con la Commissione). Adesso l'Ue riconoscere come contributi in natura equivalenti i contributi di tutti i soggetti giuridici che partecipano alle attività.
La Commissione europea, infatti, propone di modificare il regolamento Fch perché vuole costituire un riconoscimento del gruppo di ricerca (diventato membro dell'impresa comune Fch il 14 luglio 2008 insieme al gruppo industriale e la Commissione Ue) in qualità di membro e vuole migliorare i livelli di finanziamento (pur rispettando il principio fondamentale dell'equivalenza nonché l'esigenza di applicare riduzioni di finanziamento giuste ed equilibrate ai vari tipi di partecipanti).
Le iniziative tecnologiche congiunte (Itc) sono state introdotte nel Settimo programma quadro come una delle modalità per istituire partenariati pubblico-privato nel settore della ricerca a livello europeo. E rappresentano un sistema per coordinare le attività di ricerca in modo da rafforzare lo Spazio europeo della ricerca e contribuire al conseguimento degli obiettivi europei in materia di competitività.
L'impresa comune Fch è operativa da oltre due anni. Nel corso di questo periodo, è stato completato l'intero ciclo operativo, con la pubblicazione di inviti a presentare proposte, la valutazione delle proposte, i negoziati sui finanziamenti e la conclusione di convenzioni di sovvenzione. L'esperienza maturata però, dimostra che i livelli massimi di finanziamento hanno dovuto essere notevolmente ridotti per tutti i partecipanti. Tanto che il livello di partecipazione alle azioni dell'impresa comune è stato nettamente inferiore alle previsioni iniziali.
Comunque, le tecnologie per le celle a combustibile e l'idrogeno costituiscono soluzioni promettenti a lungo termine per la produzione energetica. Possono essere utilizzate in tutti i settori economici e presentano un'ampia gamma di vantaggi per la sicurezza dell'approvvigionamento, i trasporti, l'ambiente e l'utilizzo razionale delle risorse. Dovrebbero svolgere un ruolo importante nella transizione dell'UE verso una società a basse emissioni di carbonio per conseguire l'obiettivo di ridurre le emissioni di gas a effetto serra di oltre l'85% entro il 2050.
Nel corso degli ultimi anni, l'industria Fch ha realizzato enormi progressi, in materia non solo di sviluppo tecnologico in tutti questi settori di applicazione (soprattutto in termini di miglioramento delle prestazioni), ma anche di riduzione dei costi.
Nel settore dei trasporti - dove la visibilità e il potenziale di riduzione dei gas a effetto serra sono i più elevati - un recente studio approfondito basato su dati oggettivi dell'industria è giunto alla conclusione che i veicoli elettrici a celle a combustibile e i veicoli elettrici a batteria hanno un notevole potenziale di riduzione delle emissioni di CO2 e delle emissioni locali. Così come dimostra che queste due tecnologie possono costituire, alternative valide e complementari ai veicoli convenzionali a motore a combustione interna entro il 2025, se non addirittura prima grazie a esoneri e incentivi fiscali adeguati.
Lo studio considera inoltre che nel corso dei prossimi decenni il costo della distribuzione e dell'infrastruttura di vendita dell'idrogeno rappresenterà il 5% del costo totale dei veicoli elettrici a celle a combustibile (ossia da 1.000 a 2.000 euro per veicolo), ossia un costo paragonabile all'allestimento di un'infrastruttura di ricarica dei veicoli elettrici a batteria e dei veicoli ibridi ricaricabili che giustifica la costruzione di un'infrastruttura specifica per l'idrogeno.
Ma per trarre pienamente profitto dalle tecnologia Fch, sono necessari il sostegno continuo e stabile del settore pubblico e misure di accompagnamento per eliminare gli ultimi ostacoli tecnologici, economici ed istituzionali alla loro commercializzazione su ampia scala.