[28/04/2011] News toscana

Legambiente e Wwf sentite in commissione sull’integrazione al Pit: pista parallela e Parco della Piana sono inconciliabili

Oggi in commissione regionale Territorio presieduta da Vincenzo Ceccarelli (Pd), e Mobilità presieduta da Fabrizio Mattei (Pd) sono state ascoltate, tra gli altri, le associazioni  ambientaliste (in particolare Legambiente Toscana e Wwf Toscana) sul tema caldo dell'integrazione al Pit (Piano di indirizzo territoriale) su Parco Agricolo della Piana e riqualificazionedell'Aeroporto fiorentino di Peretola. Le associazioni hanno ribadito chiaramente che o si fa la pista parallela o si fa il parco della Piana. «Entrambe le ipotesi sono inconciliabili. La variante al Pit - hanno dichiarato Guido Scoccianti di Wwf e Paolo Balestri di Legambiente - e in particolare la possibilità di qualificazione dell'aeroporto fiorentino con la costruzione di una pista parallela all'autostrada A11, elimina di fatto tutte le mitigazioni ambientali previste dalla Vis (Valutazione di impatto sanitario) del 2005 a supporto della scelta del termovalorizzatore d'area vasta.

La Vis, infatti, non faceva altro che certificare una situazione già critica, per non dire compromessa, e imponeva alle amministrazioni interessate, azioni concrete volte al miglioramento delle condizioni ambientali dell'area».  In seguito c'è stato il positivo percorso partecipativo, ricordano le associazioni, in cui veniva indicato il potenziamento dell'area a parco, fino all'annunciata volontà dell'assessore Marson, condivisa da Legambiente e Wwf, di fare del Parco della Piana "il vero elemento ordinatore della pianificazione dell'Area Metropolitana FI-PO-PT".  In questo quadro si inserisce la possibilità di una nuova dislocazione della pista aeroportuale.

«Una dislocazione, quella parallela alla A11 s'intende, che finirebbe col "cassare" un brano essenziale del costruendo Parco. Ora, delle due l'una. O si crede davvero al Parco e allora si debbono chiaramente dichiarare le incompatibilità oggettive che esso sottende. Oppure non vi si crede. E allora, tanto vale sconfessare apertamente quanto di buono è stato fatto in questi mesi nel corso del dibattito pubblico». Per quanto riguarda l'Aeroporto di Firenze, secondo le associazioni ambientaliste, la qualificazione dovrebbe basarsi su tre capisaldi: «messa in sicurezza dell'esistente, e soprattutto severa mitigazione degli impatti ambientali e acustici attuali; potenziamento dell'integrazione col vero scalo intercontinentale della Toscana, e cioè col Galilei di Pisa e con Bologna; il rifacimento dei servizi aeroportuali a terra, oggi davvero indegni di una città europea» hanno concluso Legambiente e Wwf.

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