
[03/05/2011] News
La Camera bassa del Parlamento giapponese, ha approvato all'unanimità uno stanziamento di circa 49 miliardi di dollari per finanziare la ricostruzione delle zone colpite dal terremoto/tsunami dell'11 marzo. L'ammontare dei finanziamenti supera largamente i 12 miliardi di dollari stanziati dopo il grande terremoto di Kobe del 1995. Il budget include circa 14,7 miliardi di dollari per progetti di ricostruzione degli assi stradali, dei porti e delle infrastrutture agricole . Circa 4,4 miliardi $ sono destinati alla costruzione di alloggi provvisori e 4,3 miliardi $ andranno alla raccolta ed allo smaltimento delle macerie.
Proprio sullo smaltimento dei detriti sono sorti subito problemi: il ministero dell'ambiente ha ordinato comuni vicini alla centrale nucleare di Fukushima Daiichi di aspettare prima di rimuovere le macerie del terremoto/tsunami dell'11 marzo contaminate dalle radiazioni. Il ministero ha detto che darà il via ai controlli dei livelli di radiazione nelle macerie solo la prossima settimana, per stabilire i metodi per il corretto smaltimento di materiali contaminati.
Il vice ministro dell'ambiente, Hideki Minamikawa ha detto ai giornalisti che il suo ministero «Vuole effetture rapidamente i controlli per consentire alle autorità locali di avere proiezioni delle radiazioni chiare per rimuovere i detriti il più presto possibile». Le municipalità comprese nell'ordinanza sono quelle della zona di esclusione dei 20 km intorno alla centrale nucleare ed alcune aree contaminate oltre il raggio di 20 Km.
Alcune municipalità della parte orientale e centrale della prefettura di Fukushima sono state invitate a tenere le macerie in impianti di stoccaggio temporaneo. I comuni situati lontani dall'impianto nucleare sono autorizzati a rimuovere i detriti come al solito.
Intanto i pescatori di Miyagi, una delle zone più colpite dallo tsunami dell11 marzo hanno iniziato a rimuovere i detriti nei porti, come primo passo per il ripristino della disastrata industria della pesca. Ieri circa 50 persone si sono radunate presso il porto peschereccio di Hajikami, a Kesennuma City, nella prefettura di Miyagi. Tra loro ci sono molti pescatori che hanno perso le loro barche nello tsunami ed altri che hanno visto distrutti tutti i loro imnpianti di acquacoltura. I pescatori hanno cominciato a rimuovere le macerie dai moli, mentre un forte vento impediva di intervenire sui rottami.
Le cooperative di pesca di Miyagi hanno iniziato il lavoro di pulizia dei detriti dopo che il governo centrale ha garantito che i pescatori sarebbero stati pagati per le attività di pulizia. I pescatori vengono pagati circa 12.000 yen (più o meno 150 dollari al giorno), una paga bassa per un Paese come il Giappone dove la vita è carissima, ma che servirà ai pescatori almeno a sopravvivere, visto che tutti pensano che la pesca e l'acquacoltura non si riprenderanno per diversi anni. Gli allevamenti di ostriche e le coltivazioni di alghe sono stati spazzati via dallo tsunami e onde gigantesche hanno distrutto le infrastrutture portuali e della pesca nelle 3 prefetture nord-orientali del Giappone di Iwate, Miyagi e Fukushima, il 90% dei circa 29.000 pescherecci sono stati distrutti o danneggiati gravemente. A questo si deve aggiungere la radioattività che si continua a registrare in mare che j ha messo completamente fuori mercato il pesce, i molluschi e le alghe provenienti dal Giappone nord-orientale.
Sarebbero più di 25.500 i morti e dispersi del terremoto/tsunami. La National police agency ha detto che le vittime accertate in 12 prefetture sono 14.728, comprese quelle delle scosse di assestamento del 7 e dell'11 aprile. 12.509 morti sono stati identificati.
La maggior parte dei decessi è avvenuto nella prefettura di Miyagi ( 8.850 vittime), seguita da Iwate (4.313) e da Fukushima (1.501). Secondo l'agenzia ci sarebbero 10.808 persone disperse. Il numero delle persone che vivono ancora nei centri di evacuazione, soprattutto a Miyagi, Iwate e Fukushima, si attesta a circa 126.000. Circa 20.000 sfollati hanno trovato rifugio in altre prefetture. La maggior parte di questi profughi ha lasciato le loro case nella prefettura di Fukushima dopo il disastro nucleare di Fukushima Daiichi.