[04/05/2011] News

Via libera al quarto conto energia, domani il passaggio in Consiglio dei ministri

Incentivi al fotovoltaico: trovato l'accordo tra i ministri Prestigiacomo e Romani

Dopo il batti e ribatti tra il ministero dell'Ambiente e quello dello Sviluppo economico guidati rispettivamente da Stefania Prestigiacomo e Paolo Romani, pare sia stato trovato l'accordo sul "quarto conto energia".

Dopo i duri scambi polemici quindi "habemus" il decreto interministeriale per la revisione degli incentivi al fotovoltaico che domani sarà portato in Consiglio dei ministri. Da notare che il passaggio in Cdm non era necessario e quindi sarà solo ''consultivo'', ma per opportunità politica, dopo gli attriti tra i ministeri interessati e per la delicatezza politica del tema, è stato deciso comunque di effettuarlo.

Una certa soddisfazione per il risultato raggiunto è stata espressa da Prestigiacomo. «Abbiamo superato le incomprensioni. Credo sia un provvedimento che rafforza il settore dandogli grande prospettiva in un ambito fondamentale non solo per l'ambiente ma anche per il bilancio energetico».

Il punto di caduta che ha poi determinato l'accordo tra i ministri, è la previsione di una specie di risarcimento per chi installa i pannelli ricevendo però in ritardo l'autorizzazione per l'allaccio alla rete. Poiché per gli incentivi sarà prevista una progressiva riduzione mese dopo mese, l'indennizzo potrà compensare la differenza di tariffa persa a causa del ritardo.

«Se l'allaccio arriva in ritardo ci sarà il risarcimento secondo modalità stabilite dall'Autorità per l'energia elettrica e il gas» ha spiegato Prestigiacomo che poi ha detto che il risarcimento dovrebbe provenire da parte del gestore della rete. Questo provvedimento secondo il ministro dell'Ambiente mira a eliminare la penalizzazione dei proprietari di piccoli impianti che faticano a interloquire con l'ente gestore.

Prestigiacomo ha poi ribadito la strategia del governo sul fotovoltaico: «abbiamo supportato in maniera straordinaria i piccoli impianti fino a 200KW sia sui tetti che a terra. E' veramente un capovolgimento dei criteri precedenti: si spinge assolutamente sui piccoli e si privilegia l'autoconsumo che è poi la finalità fondamentale e abbiamo lasciato spazio anche a coloro che fanno i grandi investimenti» ha concluso il ministro.

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