[06/05/2011] News

Dalla medicina una conferma: l'ecopass funziona anche per la tutela della salute

Uno studio medico condotto da ricercatori italiani, pubblicato sulla rivista scientifica "Atmospheric environment", ha dimostrato che le misure per limitare il traffico cittadino permettono di ridurre del 50% l'esposizione alle polveri inquinanti emesse dagli scarichi dei veicoli. I risultati dello studio sono stati presentati all'11esimo Congresso regionale lombardo della Società italiana di medicina generale (Simg), in corso a Cavenago di Brianza (MB).

«Abbiamo dimostrato che gli interventi di regolamentazione del traffico, in particolare l'Ecopass, in determinate aree urbane, possono determinare benefici per la salute dei cittadini - ha dichiarato Giovanni Invernizzi, coordinatore dello studio e responsabile del Laboratorio di ricerca ambientale della Simg - Abbiamo misurato per tre giorni la qualità dell'aria in tre diverse aree di Milano, distanti solo un chilometro l'una dall'altra, scelte in base alla diversa regolamentazione del traffico (senza nessuna restrizione, Ecopass, zona pedonale) e tutte confluenti in Piazza Duomo».

«Abbiamo utilizzato due diversi indicatori, il PM10 e un nuovo parametro, il black carbon (particolato carbonioso formato da carbonio incombusto e altri composti ndr). Non sono emerse differenze nelle concentrazioni di PM10 nelle tre zone- ha continuato Invernizzi- invece i livelli di black carbon sono calati rispettivamente del 47% nelle strade sottoposte a Ecopass e del 62% nelle aree pedonali rispetto a quelle a libera circolazione. La riduzione del traffico si traduce quindi in una minore esposizione agli agenti inquinanti. Il black carbon diventerà a breve, a livello mondiale, il vero indicatore di pericolosità delle polveri urbane» ha concluso il ricercatore.

Questo nuovo indicatore della qualità dell'aria è formato dalle polveri ultrafini (di dimensioni inferiori a 0,1 micron) che, a differenza delle polveri di dimensioni maggiori contenute nel PM10, possono penetrare nei polmoni e nel sangue. Le conseguenze per il sistema respiratorio dell'uomo sono state illustrate da Germano Bettoncelli, presidente del Comitato scientifico del Congresso Simg.

Il ricercatore ha spiegato che si possono «scatenare attacchi d'asma, allergie ed episodi di riacutizzazione della Broncopneumopatia Cronica Ostruttiva, caratterizzata da un'ostruzione cronica e non completamente reversibile delle vie aeree. Queste nanoparticelle sono emesse in particolare dagli scarichi dei veicoli e sono rilevabili solo vicino alla fonte inquinante, quindi nelle strade congestionate dal traffico, per poi diluirsi a una distanza di circa 200 metri» ha concluso Bettoncelli.

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