
[09/05/2011] News
Nell'Italia dell'emergenza rifiuti infinita, dei disastri di Napoli e Palermo, del fiorire delle discariche abusive e dello sport diffuso dell'abbandono dei rifiuti, a nessuno verrebbe in mente che anche la pulitissima, ricchissima, ordinata e civile Svizzera abbia un problema di rifiuti abbandonati. Eppure il recente studio "Il littering costa: costi di pulizia per frazioni di rifiuti generati dal littering in Svizzera", commissionato dall'Ufficio federale dell'ambiente (Ufam ) della Svizzera sottolinea che «Lasciar cadere e abbandonare rifiuti negli spazi pubblici - il cosiddetto "littering" - non solo disturba la maggioranza della popolazione svizzera, ma lo smaltimento di questi rifiuti genera anche costi ingenti, che ammontano complessivamente a circa 200 milioni di franchi l'anno». Una cifra che, se rapportata al fenomeno in Italia darebbe probabilmente cifre astronomiche.
Lo studio dell'Ufam spiega il fenomeno che in Svizzera è sicuramente diverso dalla nostra emergenza continua: «Molti imballaggi di bevande, confezioni per cibo da asporto, giornali e prospetti distribuiti gratuitamente, mozziconi di sigarette e altri rifiuti vengono abbandonati per terra invece che gettati nei bidoni e nei cestini dell'immondizia. Questo fenomeno, noto come littering, si ripercuote in modo considerevole sui costi di pulizia nelle città e nei Comuni e, inoltre, disturba la popolazione». La cosa interessante è che fino ad oggi erano disponibili solo stime approssimative dei costi generati ogni anno dal littering, lo studio dall'Ufficio elvetico dell'ambiente «Analizza per la prima volta l'effettiva entità di tali costi e il tipo di rifiuti che vengono abbandonati per terra in modo particolarmente frequente, invece che gettati nei bidoni e nei cestini dell'immondizia».
Secondo l'Ufam lo studio «Mostra che, complessivamente, i costi dovuti al littering in Svizzera ammontano a circa 200 milioni di franchi l'anno, di cui 150 milioni riguardano gli spazi pubblici e 50 milioni i trasporti pubblici. I costi per lo smaltimento di questi rifiuti devono essere assunti dagli enti pubblici, ossia dai contribuenti e dagli utenti dei trasporti pubblici».
«Ad essere abbandonati nelle strade, nei parchi o sulle rive di fiumi e laghi invece che gettati nei bidoni e nei cestini dell'immondizia sono soprattutto rifiuti relativi a pasti (ristorazione da asporto), bevande (lattine di alluminio, bottiglie di vetro e Pet), giornali gratuiti, volantini e sigarette - spiega l'Ufam - Inoltre, lo studio mostra che a livello locale è possibile delimitare in modo relativamente chiaro gli spazi in cui il littering è particolarmente diffuso (per esempio aree antistanti le stazioni, zone di feste o pic-nic). La responsabilità dello smaltimento di questi rifiuti incombe ai Comuni e alle aziende pubbliche di trasporto. L'attuazione del principio di causalità ("chi inquina paga") pone delle difficoltà specialmente nelle grandi città, in cui il problema del littering è più rilevante. Attualmente, i costi di pulizia delle località in cui il littering è particolarmente diffuso vengono di norma coperti mediante le imposte comunali. Per le città più grandi, tali costi possono ammontare a diversi milioni di franchi l'anno. Ciò significa che la popolazione da una parte subisce gli effetti della presenza di rifiuti negli spazi pubblici e dall'altra deve anche provvedere economicamente al loro smaltimento. Spesso, i veri responsabili del littering non sono tenuti ad alcun contributo».
Lo studio costituisce la base per discussioni e trattative tra autorità comunali e settori che hanno una responsabilità primaria per il littering. Per offrire una piattaforma comune, l'Ufam organizza dal 2008, una volta all'anno, una tavola rotonda alla quale invita coloro che operano nel settore per discutere le misure da prendere. «Sono presenti rappresentanti dell'editoria, del commercio al dettaglio, del settore del riciclaggio e delle sigarette, come pure autorità a livello comunale, cantonale e nazionale - spiega l'Ufam- . Lo scopo di tale riunione è, tra l'altro, di sviluppare soluzioni che siano il più possibile efficienti in termini di costi per tutti i partecipanti. Al contempo, diversi Comuni e città cercano di aumentare la consapevolezza riguardo al littering mediante campagne di sensibilizzazione. Queste misure vengono coordinate in occasione della tavola rotonda».