[10/05/2011] News toscana

Attraverso la valorizzazione delle filiere toscane scientifico- tecnologiche si può garantire un export stabile di qualità

Dal rapporto dell'Irpet 2010-2011 sul "Commercio estero della Toscana" si evince che l'export regionale sia cresciuto del 15,6%, (in linea con la media italiana) manifestando una grande ripresa rispetto all'anno precedente (-8,9% la Toscana).

«Ne emerge chiaramente- ha dichiarato Leonardo Ghezzi, il ricercatore che ha curato lo studio- come il balzo di quest'ultimo anno consenta alla Toscana, e solo ad essa tra le regioni principali, di riportarsi sui valori esportati nel 2007, anche se solo a prezzi correnti». L'Irpet nella lettura del dato invita però alla prudenza considerando che c'è stato un aumento dei prezzi all'export «e l'impatto reale che ne deriva in termini di produzione è pertanto più contenuto di quanto lasci pensare il dato sopra riportato». I settori, chi più chi meno, registrano comunque tutti segni positivi a confermare il giudizio complessivo sulla performance dell'export toscano nel 2010, ma la ripresa è ancora fragile e certo non si possono dormire sonni tranquilli.

«Nel 2011, in un contesto che  rimane ricco di incertezze, l'export estero della Toscana dovrebbe crescere ad un tasso pari al 5,3% a prezzi costanti- spiegano da Irpet- Si tratterebbe di un recupero importante e da valutare con ottimismo. Si deve aggiungere però che, seppur possa ritenersi chiusa la fase più acuta della crisi, nell'immediato futuro saremo ancora costretti a fronteggiare alcune delle conseguenze della recessione». Per avere maggiori certezze e innalzare la competitività delle produzioni toscane in quali settori si deve investire? Alcune indicazioni sono venute dalla relazione di Alessandra Patrono dell'Istituto di management della Scuola Superiore Sant'Anna che ha parlato della valorizzazione delle filiere toscane scientifico tecnologiche. Ce ne sono molte e tutte correlate: area meccanica (robotica, strumentazione scientifica e aerospaziale); area scienze della vita (Biotecnologie, biomedicale, farmaceutico); area chimica-fisica (nanotecnologie ottica e fotonica); area ICT (il multimediale, domotica, telerilevamento...); area culturale (tecnologia per i beni culturali); area Energia (energie rinnovabili). Sulle energie rinnovabili quindi si deve investire anche per i ricercatori della  Scuola Superiore Sant'Anna.

«La filiera delle energie rinnovabili trova in Toscana un contesto culturale e politico fortemente favorevole, giustificato da una ottima dotazione di risorse naturali, dalla presenza di competenze scientifiche rilevanti sul campo e dalla presenza di alcune realtà private di rilevanza nazionale». Per Patrono le macro-azioni di policy da attuare per sviluppare le filiere scientifico tecnologiche in Toscana sono «azioni di collegamento internazionale della ricerca scientifica pubblica e privata toscana, azioni di promozione e vendita di prodotti e servizi realizzati in Toscana, attrazione di investimenti in Toscana».

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