[11/05/2011] News

Nucleare francese: le troppe pagine bianche del cahier des charges dell'Asn

Il 9 maggio l'Autorité de sûreté nucléaire française (Asn) ha presentato il "cahier des charges de l'audit de sûreté des installations nucléaires" che sarà attuato a partire dal 30 giugno. L'Asn ha detto che «Considera che sia fondamentale trarre le lezioni dall'incidente accaduto alla centrale di Fukushima Daiichi, come è stato in particolare il caso dopo quelli di Three Mile Island e di Chernobyl. Il ritorno di esperienza approfondita sarà un  processo lungo che durerà per diversi anni. Però, dei primi insegnamenti possono essere tratti».

Il 5 maggio l'Asn ha adottato 12 decisioni che obbligano i gestori degli impianti nucleari francesi a realizzare una valutazione complementare della sicurezza delle loro installazioni, rispetto al disastro nucleare di Fukushima. L'Haut comité pour la transparence et l'information sur lasécurité nucléaire (Hctisn) ha contribuito all'elaborazione delle decisioni e il 3 maggio, poi, durante una riunione straordinaria, l'Hctisn ha emesso un parere favorevole sul "cahier des charges" proposto dall'Asn.

L'Autorità per la sicurezza nucleare francese spiega che «La valutazione complementare di sicurezza  consisterà in una rivalutazione mirata dei margini di sicurezza delle installazioni alla luce degli avvenimenti che hanno avuto luogo a Fukushima, a cominciare dai fenomeni naturali estremi che mettono alla prova le funzioni di sicurezza delle installazioni e che conducono ad un incidente grave».

Le valutazioni riguarderanno tre aspetti principali: le disposizioni tenute di conto nel dimensionamento dell'impianto e la conformità delle installazioni alle esigenze di progettazione applicabili; la robustezza dell'impianto al di là del suo dimensionamento: il gestore dovrà identificare le situazioni che «Conducono ad un brusco degrado delle sequenze accidentali e presenterà delle misure che permettano di evitarle»; ogni possibilità di modifiche suscettibili di migliorare il livello di sicurezza dell'impianto nucleare.

L'Asn spiega che «Le valutazioni complementari di sicurezza riguardano l'insieme delle installazioni nucleari e, prioritariamente, le centrali nucleari. Per le installazioni prioritarie, i gestori rimetteranno all'Autorité desûreté nucléaire un primo rapporto al più tardi il 15 settembre 2011. L'Asn e il suo sostegno tecnico, l'Irsn,  analizzeranno questi rapporti entro il 15 novembre 2011».

Tutto bene? Nemmeno un po', secondo Greenpeace France l'Asn «Nasconde la faccia sull'audit nucleare». Secondo gli ambientalisti «Il bilancio è più che mitigato: malgrado alcuni passi avanti, il cahier des charges esclude tutto un versante della realtà. I rischi di incidenti o i rischi di origine umana come un'esplosione chimica, un crash aereo, o un atto di sabotaggio, non sono stati tenuti di conto. Mentre il governo ripete all'infinito che sarà ricercato il livello massimo di sicurezza, l'Asn si limita al quadro minimale fissato dall'Unione europea: l'analisi delle conseguenze dei fenomeni naturali estremi (sisma, inondazioni...). La Germania analizzerà i rischi chiamati "incidenti rilevanti esterni" alla centrale, come un'esplosione chimica o una caduta di un aereo, e i  rischi di origine umana come gli atti di sabotaggio. Tutto un settore della realtà viene così negato dall'Aurtorità francese».

L'Asn ha incluso nel suo cahier des charges ifattori umani ed organizzativi, in particolare  la spinosa questione dei sub-appalti, ma Greenpeace France si chiede: «Come ha atteso il sisma giapponese per studiare le conseguenze degli avvenimenti naturali sulle centrali, aspetterà un crash aereo su un reattore per studiare questo aspetto del problema ?»

Ma perché l'Asn non ha incluso l'incidente aereo tra i suoi stress test? Greenpeace France risponde : «Perché l'Asn sa molto bene che nessun reattore è stato progettato per resistere, per esempio, ad un impatto di un aereo...E che il risultato sarebbe quindi disastroso per l'industria nucleare!». Gli ambientalisti sottolineano che l'Asn è un'istituzione indipendente, che dovrebbe pronunciarsi in modo del tutto imparziale, per questo Greenpeace chiede che «Al minimo, l'Asn inscriva nel cahier des charges dell'audit che esistono altri rischi esterni e che non saranno studiati perché le conseguenze metterebbero sicuramente fuori gioco le centrali controllate. Due terzi dei francesi vivono in un raggio di 75 km intorno ad una centrale...  L'Asn deve davvero della trasparenza a questi primi interessati!».

Nel Paese del nucleare Greenpeace pronuncia quella che ormai non è più una bestemmia : «il nucleare sicuro non esiste, ma un altro avvenire energetico è possibile!» e spiega che «D'altronde, le soluzioni esistono già, per uscire dal nucleare e vivere in un mondo pulito e sicuro, come sottolinea il rapporto dell'Ipcc sulle energie rinnovabili uscito il 9 maggio. Hanno il potenziale per rimpiazzare le fonti convenzionali di energia entro il 2050, con le tecnologie oggi disponibili. Il limite è unicamente politico!».

Un limite nel quale sembra essere inciampata anche l'Autorité de sûreté nucléaire française.

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