[11/05/2011] News toscana

Legambiente ai sindaci della Maremma: non svendete le spiagge

In seguito all'articolo 3 contenuto nel Decreto sviluppo del governo, che prevede la privatizzazione delle spiagge per circa 90 anni e che va contro anche alle direttive della Commissione europea, Legambiente Maremma chiede ai comuni del territorio di rinunciare alla svendita delle spiagge per difendere il turismo di qualità.

La cosa riguarda infatti 3.534 chilometri di costa, circa la metà del totale nazionale. Fermo restando il diritto di «passaggio» e di «utilizzo», il provvedimento stabilisce che tutto ciò che è terreno su cui insistono insediamenti turistici (chioschi e stabilimenti balneari) godrà di un diritto di superficie che durerà 90 anni.

«Il paesaggio costiero rappresenta in Maremma, come nel resto d'Italia, un patrimonio di inestimabile valore - spiega Angelo Gentili, della segreteria nazionale di Legambiente - e non può essere ceduto ai privati in cambio di pochi euro. Le spiagge e le coste appartengono agli italiani e per questo chiediamo ai comuni del territorio di prendere una posizione forte e di tutelare il turismo di qualità, le risorse naturali e il paesaggio, evitando uno scempio ambientale che porterà a nuove colate di cemento. La costa grossetana da nord a sud (Follonica, Marina di Grosseto, Capalbio, Monte Argentario, Orbetello, ecc.) rappresenta una delle aree più significative sia dal punto di vista naturalistico che della biodiversità. Inoltre rappresenta uno dei fattori positivi più importanti per favorire un turismo di qualità».

Ogni anno si spendono già decine di milioni di soldi pubblici per il ripascimento delle spiagge e il ripristino degli edifici danneggiati dall'erosione delle coste. Il Decreto sviluppo non farà altro che peggiorare la situazione incrementando in modo assurdo e inconcepibile colate di cemento nell'area costiera che invece rappresenta uno degli ecosistemi più significativi e di valore anche se sensibili e vulnerabili. Legambiente si sta impegnando da molti anni sulla salvaguardia della duna costiera sempre più minacciata non solo dall'erosione ma anche da possibili scempi e guasti autorizzati dalle amministrazioni comunali costiere.

Torna all'archivio