[11/05/2011] News

I Comuni sedi di servitù nucleari denunciano il governo: «Non ci dà indennizzi e compensazioni»

Fabio Callori, presidente della Consulta Anci dei Comuni sedi di impianti nucleari e sindaco di Caorso, ha annunciato ad una riunione che si è svolta stamattina all'Anci che che i 6 Comuni sedi di impianti nucleari (Caorso, Saluggia, Trino Vercellese, Rotondella, Ispra e Piacenza) «Hanno avviato un'azione legale nei confronti del governo a tutela degli interessi dei Comuni e dei cittadini per chiedere che vengano ripristinate le somme spettanti ai Comuni dal 2005».

L'Anci spiega che «Queste somme sono previste dal dl 314/2003 (cd. Decreto Scanzano) che ha istituito misure di compensazione territoriale a favore dei Comuni che ospitano le vecchie centrali nucleari e impianti del ciclo di combustibile nucleare fino al loro definitivo smantellamento».

Callori sottolinea che «Stiamo parlando delle risorse spettanti ai Comuni che ospitano i vecchi impianti nucleari quali misura di compensazione. In virtù della legge Finanziaria, nel 2005 tali risorse sono state decurtate del 70% per destinare gli introiti che i cittadini pagano con la bolletta elettrica alla fiscalita' generale".

Anche l'Autorità per l'energia e il gas si era espressa in maniera non favorevole a tale previsione dato che in via generale non si possono destinare a un'entrata dello Stato delle cifre che hanno una precisa destinazione, quella di riqualificare i territori sui quali ha gravato la vecchia generazione del nucleare.

«Finora - ha continuato Callori - l'Anci si è impegnata con tutte le iniziative possibili a livello di emendamenti e di proposte per il recupero delle somme, fino ad arrivare alla proposta al governo del rilascio di attestati per il riconoscimento dei crediti. Ad oggi, da parte del Governo, non c'e' stato nessun riscontro. Oggi ci ritroviamo poi a dover anche inseguire l'erogazione di quello che rimane, ovvero il 30% che è stato già deliberato dal Ministero dell'ambiente per le annualità 2008-2009 e contabilizzato dalla Cassa conguaglio per il settore elettrico, ma ad oggi il Cipe non si è ancora espresso per le ripartizione del fondo e probabilmente ciò comporterà oggettive difficoltà per il completamento delle opere in corso di realizzazione sul territorio».

«Siamo letteralmente sconcertati dalle "menzogne" che ci vengono raccontate, le carte e le risorse per le Delibere Cipe ci sono tutte e oggi ne abbiamo avuto conferma; ancora una volta non riusciamo proprio a capire il perchè di queste negligenze. La mancanza di risorse potrebbe determinare gravi conseguenze: A fronte del perdurare della situazione i nostri Comuni potrebbero vedersi costretti a bloccare i processi di smantellamento dei vecchi impianti».

La cosa è molto imbarazzante per il governo che aveva puntato molto su incentivi e risarcimenti per convincere i recalcitranti sindaci a dire si alle nuove centrali nucleari.
A provare ad abbozzare una risposta ha tentato Stefano Saglia, sottosegretario allo sviluppo economico, che "rassicura" i sei comuni della Consulta Anci che hanno avviato un'azione legale contro il Governo per il ripristino delle somme loro spettanti:

«E' pronta la delibera per compensazioni a Comuni, rinvio solo per questioni formali. Ho partecipato personalmente alla riunione del pre-Cipe della settimana scorsa che recava all'ordine del giorno la delibera sulle compensazioni per i Comuni sedi di impianti nucleari. Pertanto posso affermare che é pronta per l'approvazione. Il rinvio è stato dovuto solo a questioni formali. Da parte del ministero dello sviluppo economico e, in particolare, del ministero dell'ambiente, confermiamo il massimo impegno per riconoscere presto l'erogazione delle somme relative alle annualità 2008-2009».
Che nel 2011 nessuno ha ancora visto...

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