
[12/05/2011] News
Realacci: «Indecente attrazione per l'illegalità»
Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha annunciato nuovamente lo stop alle demolizioni della case abusive in Campania, attraverso un provvedimento del Consiglio dei ministri, In un intervento telefonico a Radio Kiss Kiss Napoli, Berlusconi ha detto: «Domani nel mio incontro con i cittadini di Napoli farò vedere che ho pronto il provvedimento che sospenderà gli abbattimenti delle case per valutare il problema in vista di una soluzione. Il provvedimento prevede la sospensione degli abbattimenti fino alla fine dell'anno in modo che avremo tutto il tempo per rimediare ad una situazione insostenibile».
Ma il Carroccio lo ha stoppato. «Sicuramente Berlusconi dovrà parlarne anche con la Lega», ha ribattuto il ministro della Semplificazione legislativa, Roberto Calderoli, all'ipotesi sulle case abusive in Campania. «Personalmente, indipendentemente da dove siano collocati gli immobili, sono contrario a fermare abbattimenti già disposti di costruzioni abusive, che tra l'altro non avrebbero neppure potuto essere sanate nei precedenti condoni edilizi», ha aggiunto l'esponente della Lega Nord.
«Non possono esistere nel Paese zone franche per la legge - ha concluso l'esponente del Carroccio - perché la legge deve essere uguale per tutti». Secondo il ministro, molte delle abitazioni in questione non avrebbero potuto fruire del condono di legge anche se la Regione Campania si fosse dotata, nei tempi opportuni, di una normativa per permetterne la regolarizzazione.
Legambiente ci va giù dura: «Un annuncio elettorale indecente, uno schiaffo alla legalità e un favore alla criminalità». In una nota Michele Buonomo, presidente Legambiente Campania sottolinea: «Proprio ora che la "cemento connection " viene messa in difficoltà dai magistrati, arriva l'annuncio elettorale del Presidente del Consiglio in versione Cetto La Qualunque con un provvedimento indecente, uno schiaffo alla lotta contro l'abusivismo che , come Sarno e Ischia insegnano, mina la sicurezza del territorio e mette a rischio la vita delle persone. Bloccare le ruspe per legge quando per anni, tra il silenzio della politica, si è permesso di tutto è il segnale peggiore che si possa dare ai cittadini onesti e l'ennesimo favore alle betoniere dei clan. Un provvedimento che blocca il lavoro dei tanti magistrati che in questi anni avevano riaperto una stagione di legalità contro l'abusivismo edilizio. Magistrati come quelli della Procura di Napoli, che negli ultimi mesi avevano ricevuto anche minacce e intimidazioni proprio per aver autorizzato le demolizioni. In una regione come la Campania dove un terzo delle case degli ultimi dieci anni è abusivo, dove questa situazione ha già provocato decine di morti e dove il business del cemento illegale è saldamente nelle mani della camorra, tale provvedimento può avere solo un effetto devastante. Ancora una volta, come alle elezioni regionali, il governo di centrodestra a ridosso delle votazioni rilancia le promesse scellerate fatte nella precedente campagna elettorale».
Secondo Ermete Realacci, responsabile green economy del Pd, «L'attrazione di Berlusconi per l'illegalità è indecente. E' vero che in campagna elettorale il leader della Pdl sarebbe capace di fare qualunque tipo di promessa, ma quel che rimane è un segnale di tana libera tutti devastante per il paese, un nuovo colpo micidiale nei confronti della lotta contro l'abusivismo edilizio, l'illegalità, le ecomafie. In una regione come la Campania, dove le infiltrazioni della camorra nel settore dell'edilizia hanno segnato profondamente il territorio, lo stop alle demolizioni delle case abusive suona in modo ancora più sinistro. Non sono bastati i morti di Ischia a denunciare che l'abusivismo è una piaga di questo paese, che rende fragile il territorio, inquina l'economia sana, alimenta gli appetiti criminali e fa pagare alla collettività prezzi altissimi in termini di vite umane e di costi. Un bel regalo davvero a tutti gli abusivi, uno schiaffo ai cittadini onesti e alla legalità", lo afferma, commentando l'annuncio di Berlusconi di un portare in Consiglio dei Ministri lo stop nel 2011 agli abbattimenti delle case abusive in Campania».
E pensare che solo ieri Italia Nostra aveva detto che «Il Decreto sviluppo rappresenta la negazione dei principi di tutela posti a base di interessi collettivi e a salvaguardia di beni comuni quali l'ambiente. La deregolamentazione in materia edilizia, attraverso l'uso generalizzato dello strumento del silenzio-assenso anche per tutte le nuove costruzioni, le misure di premialità previste per interventi di ricostruzione anche attraverso la delocalizzazione delle volumetrie, la sostituzione della Dia con la Scia, nonché l'introduzione del diritto di superficie per le spiagge italiane, che in pratica finirebbe per consentire una sorta di "privatizzazione" dei beni demaniali, ad uso e consumo di chi intende speculare su di essi, sono previsioni che chiaramente contrastano con l'art. 9 Cost., che prevede che la Repubblica "tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione", ma denotano altresì un uso distorto dello strumento del decreto legge nella misura in cui, contrariamente alle disposizioni di cui alla L. 400/1988, riguardano materie tra loro evidentemente eterogenee».
Per questo l'associazione proporrà un appello al Presidente Giorgio Napolitano, «Affinché lo stesso valuti la legittimità dell'uso della decretazione d'urgenza e la costituzionalità degli stessi contenuti del decreto legge; chiederà inoltre un incontro con i Presidenti di Camera e Senato, On. Gianfranco Fini e On. Renato Schifani, al fine di rappresentare loro le gravi ragioni di censura del Decreto sviluppo ed i motivi che impongono di non convertire in legge il provvedimento del governo».
Ma Berlusconi oggi ha rilanciato, riuscendo a far sembrare quel Dl sviluppo quasi un buon esempio di gestione del territorio rispetto al massacro legalizzato di bellezza, legge e sicurezza del condono di massa che ormai tira fuori dal cilindro ad ogni tornata elettorale.
Quelle di Italia Nostra, «Convinta che il superamento della crisi economica ed il rilancio del Paese non possano avvenire mediante deroghe alle norme poste a tutela di interessi costituzionalmente garantiti, bensì attraverso il passaggio condiviso a regole nuove e certe che muovano dai principi di tutela dei beni e degli interessi comuni», sono le v buone regole del governo del territorio, e quindi del vivere civile, che non interessano a chi dovrebbe governare, far rispettare le leggi e sanzionare le illegalità... ed invece gira armato di un set di grimaldelli che utilizza appena gli servono.
«Dal Presidente del Consiglio arriva l'ennesima umiliazione all'Italia onesta. Berlusconi si conferma essere un estremista che vuole legalizzare l'illegalità» è il commento del presidente nazionale dei Verdi Angelo Bonelli che aggiunge: «Con i condoni precedenti, tutti targati Silvio Berlusconi, sono stati sanati 50 milioni di metri cubi, creando disordine una confusione urbanistica insostenibile e danni all'ambiente ed al territorio senza precedenti».
«L'unica misura strutturale di questo governo è quella di legalizzare l'illegalità premiando i disonesti e umiliando chi rispetta le regole e le leggi: ormai questo è il governo dell'illegalità perpetua - conclude Bonelli -. Con lo stop alle demolizioni degli immobili abusivi si fa solo un regalo alla criminalità organizzata: dopo le dichiarazioni di oggi la Camorra che come è noto gestisce e controlla il cemento abusivo in Campania potrà festeggiare».
Per Fai e Wwf: «La proposta avanzata oggi dal presidente del Consiglio di presentare un provvedimento per la sospensione fino alla fine dell'anno delle demolizioni in Campania non è nuova. L'attuale Governo aveva già presentato nel 2010 il decreto legge n. 62 per la "Temporanea sospensione di talune demolizioni disposte dall'autorità giudiziaria in Campania" poi non convertito in legge dalla stessa maggioranza. Analoghe proposte sono state successivamente avanzate da parlamentari campani mediante emendamenti al cosiddetto Milleproroghe sia del 2010 che del 2011. Emendamenti dichiarati inammissibili dalle competenti commissioni parlamentari.
Nelle ultime ore di campagna elettorale si fa riuscire tale proposta sulla quale Fai (Fondo Ambiente Italiano) e Wwf hanno sempre espresso la propria opposizione.
I precedenti citati partivano tutti dal presupposto di "sospendere temporaneamente le demolizioni di case destinate a prima abitazione in attesa di una completa ricognizione della situazione di fatto e di diritto sottostante". In realtà non c'è nessuna esigenza di compiere una "ricognizione della situazione di fatto e di diritto sottostante" quando sussiste già una sentenza penale passata in giudicato di condanna alla demolizione dell'abuso edilizio. Il reale intento di chi compie queste proposte, come più volte denunciato da FAI e WWF, è da un lato quello di violare il principio di legalità derogando a sentenze penali definitive di condanna all'abbattimento di edifici abusivi e, dall'altro, riaprire in modo subdolo i termini per la presentazione delle domande di condono edilizio».