[17/05/2011] News

La Cina punta sull'eolico offshore: 30 GW entro il 2020

Secondo la Chinese renewable energy industries association (Creia), la Cina aumenterà ancora la sua potenza eolica offshore installata: 5 gigawatts (GW) entro il 2015 e 30 GW entro il 2020.
Le previsioni sull'enorme sviluppo dell'eolico offshore cinese sono state fatte a Pechino durante la presentazione dell' "Offshore Wind China 2011", il più grande forum industriale e la più grande esposizione sull'energia eloca offshore dell'Asia (e la seconda a livello mondiale), che si terrà dal 15 al 17 a Shanghai.

Attualmente la Cina è il Peese del mondo che ha più energia eolica offshore ed ha accelerato ancora lo sviluppo dell'eolico in mare aperto. La Creia sottolinea che «Il 2010 ha segnato l'inizio della transizione del settore cinese dell'energia eolica offshore, ad inioziare da progetti pilota di ricerca e dai parchi eolici operativi».

Nel guiigno 2010, è stata resa operativa a Shanghai la prima tranche del progetto del parco eolico offshore "Ponte del mare Orientale", da 102 MW, il primo gigantesco impianto cinese offshore, realizzato ad est del Ponte del mare Orientale di Shanghai.

L'agenzia ufficiale Xinhua sottolinea che «Lo sviluppo dell'energia eolica offshore è una priorità in cina quest'anno. A gennaio, l'Ufficio nazionale dell'energia ha annunciato che la Cina avvierà nel 2001 la costruzione di progetti di energia eolica offshore da 1GW».

Le regioni interessate sono soprattutto quelle della zona costiera orientale, in particolare la provincial di Jiangsu che presenta condizioni ottimali per sviluppare impianti eolici sia vicino alle coste che più al largo. L'eolico offshore dovrà rifornire di energia queste regioni costiere che sono anche le locomotive economiche della Cina e dove la domanda di elettricità cresce a ritmi vertiginosi, ma dove mancano risorse di energie fossili e i blackout sono frequenti, soprattutto in estate.

Qin Haiyan, segretario generale della Creia è convinto che «Sviluppare dei parchi eolici offshore in queste regioni potrebbe ridurre la carenza locale di energia ed evitare il problema della trasmissione a lunga distanza alla quale sono di fronte i grandi parchi eolici terrestri». Infatti l'eolico terrestre si è sviluppato soprattutto in remote regioni dell'entroterra, come le regioni autonome dello Xinjiang Uygur, del Tibet e della Mongolia interna, dove il vento è forte ed abbondante ma che sono lontane dalle metropoli costiere cinesi che spingono l'inarrestabile corsa economica della Cina che divora energia.

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