
[17/05/2011] News toscana
Le principali categorie economiche toscane, sono state ascoltate nella seduta congiunta delle commissioni Territorio e Ambiente e Trasporti presiedute rispettivamente da Vincenzo Ceccarelli (Pd) e Fabrizio Mattei (Pd). Il tema è stato ancora quello dell'integrazione al Pit (Piano di indirizzo territoriale), con il Parco Agricolo della Piana e la riqualificazione dell'Aeroporto fiorentino di Peretola.
«Le categorie economiche hanno a cuore lo sviluppo e la qualificazione dell'area e contemporaneamente esprimono preoccupazione per le possibili interferenze tra la variante al Pit e gli strumenti di pianificazione dei comuni - ha informato il presidente Ceccarelli - Su questo ci tengo a dire che con Mattei abbiamo scritto al presidente Rossi per verificare che non ci siano eccessive invadenze ma collaborazione tra gli enti».
I rappresentanti delle associazioni economiche, sull'aeroporto hanno trovato una linea quasi unitaria. «E' un'infrastruttura irrinunciabile se vogliamo che il nostro territorio continui ad essere un elemento di sviluppo- ha dichiarato Vasco Galgani, presidente della Camera di Commercio di Firenze- non entro nel merito se sia meglio la pista parallela, quella trasversale o l'allungamento ma nella sfida della globalizzazione è certo che la competitività del territorio si vince se lo si dota di infrastrutture».
Fabio Mazzanti, Rete Impresa Prato e Maurizio Magni, Unione industriali pratesi hanno ribadito la necessità di mantenere aree utili per le operazioni di ristrutturazione urbana e per l'eventuale espansione di fabbriche già esistenti sul territorio pratese «così da dare alle aziende la possibilità di riorganizzarsi e aggregarsi». Ancora cemento quindi ma da mettere dove se ci sarà la nuova pista, il termovalorizzatore, l'autostrada e poi non dimentichiamo il Parco della Piana che per fortuna a qualcuno preme ancora.
Marco Failoni, Cia Toscana, Adolfo Moni, Legacoop e Roberto Maddè, Coldiretti, hanno invitato a riconsiderare «la centralità del Parco della Piana e del termine agricolo, che lo caratterizzava e che nell'integrazione al Pit è scomparso. Salvaguardiamo quei 7mila ettari di territorio, non sacrifichiamo per auspicati nuovi investimenti, la categoria degli agricoltori».