[18/05/2011] News toscana

Partecipazione ed informazione per la sostenibilità, due progetti della Provincia di Livorno

Le istituzioni come punto di raccordo e riferimento per una comunità attiva. È sotto questo auspicio che la Provincia di Livorno, tramite l'assessorato all'ambiente e all'energia - ed in collaborazione con l'Osservatorio ambientale, nato in partnership con il dipartimento di Scienze sociali dell'Università di Pisa, e diretto da Massimo Ampola - lancia due progetti per l'informazione e la partecipazione dei suoi cittadini in tema di sostenibilità ambientale, con "PartecipARIA" ed "Informare per sensibilizzare".

La prima iniziativa prevede l'avvio di un percorso partecipativo che vuole coinvolgere cittadini, istituzioni, imprese e stakeholders nella definizione di buone pratiche per la riduzione delle emissioni inquinanti delle aziende, che impattano negativamente sull'atmosfera. Il progetto è di tipo sperimentale, e per questo inerente ad un'area circoscritta del livornese, quella portuale ed industriale a nord della città, assieme alla limitrofa zona di Stagno; una volta valutati i risultati ottenuti, si potrà poi decidere se estenderlo anche ad altre zone.

L'assessore provinciale all'ambiente Nicola Nista, durante la presentazione odierna, ha sottolineato come siano state scelte quelle determinate aree per iniziare, in quanto ‹‹nonostante le emissioni in Provincia siano sensibilmente diminuite dal 2000 al 2008, con l'anidride solforosa scesa da 22'000 tonnellate annue a 5'000, e le polveri calate a 560 tonnellate, dalle 1'500 originarie, la concentrazione di imprese nelle zone nord di Livorno crea ancora forti impatti sull'aria, ed i cittadini non hanno modo di valutare gli sforzi fin'ora compiuti, e riusciti, per limitare le emissioni. È certo che bisogna fare di più e meglio, ma è altrettanto importante creare una base conoscitiva comune, composta da dati obbiettivi e condivisi, e da quella partire per individuare le opzioni migliori da intraprendere››.

PartecipARIA, proprio per questo, prevede tra i primissimi punti da concretizzare la creazione di tale accurato database, ed un gruppo di tecnici sta già portando avanti le prime rilevazioni, per poi sottoporre a validazione da parte di un comitato di garanzia (composto da CNR, Università, associazioni ambientaliste e di categoria) i risultati ottenuti. Ottenuta una solida base di partenza, si potrà procedere con la presentazione alla cittadinanza del progetto, e prenderà vita la fase di partecipazione attiva.

Nel presentare l'iniziativa, Nista illustra come ‹‹saranno organizzati incontri pubblici che riuniranno campioni di cittadini, aziende ed associazioni, che avranno a disposizione un facilitatore ed il gruppo di tecnici, disponibile a fornire tutte le informazioni del caso; i cittadini potranno contribuire, in sinergia con le aziende, a definire le migliori politiche d'intervento per diminuire l'inquinamento atmosferico, per giungere ad una strategia condivisa››.

‹‹È un progetto nato, nelle nostre intenzioni, poco dopo l'inizio del presente mandato - sottolinea Nista - ma l'iter per la ricerca e l'attivazione dei finanziamenti (PartecipARIA è stato cofinanziato dall'Autorità per la partecipazione della Regione Toscana, attraverso la famosa legge 69/2007) ha portato a ritardare il varo definitivo››.

Un'iniziativa, dunque, per favorire quella partecipazione dei cittadini alla politica, che oggigiorno tanto latita, e che non permette la costruzione di un senso alla comunità, e senza il quale la vita sociale rischia di diventare sterile. Il tutto, rivolto al tema della sostenibilità, e quindi con un valore aggiunto non trascurabile, ma che non mira solamente alla riduzione dell'esternalità negative ed al loro impatto sull'aria che respiriamo, ma punta anche a favorire l'attrazione sul nostro territorio di nuovi investimenti ed insediamenti produttivi; infatti, come regolamentato dalle direttive europee sull'ambiente, sono definiti i limiti massimi tollerabili di inquinamento atmosferico in una certa area, e riducendo le quote d'immissione di ciascun stabilimento si crea la possibilità d'insediamento per altre industrie.

Sarebbe però ottimale riuscire a porre anche qualche indirizzo sostenibile a questi nuovi insediamenti, per non avere "solamente" una crescita economica dell'area a parità di inquinamento, ma favorire un inserimento di quelle aziende la cui produzione possa contribuire ad innovare, per uno sviluppo pienamente sostenibile.

Al momento, poi, come dichiarato da Nista, ‹‹le informazioni sull'inquinamento che abbiamo attualmente a disposizione mostrano come i livelli siano entro le direttive nazionali, ma aspettiamo che sia terminata la nuova raccolta dati da parte del gruppo di tecnici per esprimerci al riguardo del rispetto delle norme UE. Quel che è certo è che le aziende certificate A.I.A. insediate nella zona presentano livelli d'impatto molto inferiori al limite stabilito a livello nazionale››.

Proprio far comprendere al cittadino il valore che la certificazione di Autorizzazione Integrata Ambientale di un'azienda riveste per la tutela ambientale e del territorio rientra nel secondo progetto presentato dalla Provincia, "Informare per sensibilizzare", che prevede la realizzazione di campagne informative tramite i mass media locali e la realizzazione di assemblee pubbliche.

‹‹Credo sia necessario che i cittadini siano a conoscenza del significato di una certificazione A.I.A., una certificazione che per essere ottenuta richiede investimenti considerevoli da parte di un'azienda, la quale deve diminuire i suoi impatti sulle varie matrici ambientali per uniformarsi ai principi dettati dall'UE. E, data l'elevata presenza sul nostro territorio provinciale di tali aziende, con 30 certificazioni rilasciate dalla Provincia, e 11 (su 13, in Toscana) da parte del Ministero competente, non è uno sforzo da sottovalutare, ed alla fine di questa campagna informativa i risultati saranno oggetto di studi ed approfondimenti, proprio per capire quanto il messaggio veicolato sia arrivato a destinazione - conclude Nista››.

Torna all'archivio