[18/05/2011] News toscana

A Terra Futura saranno presentati i risultati del progetto "Pro-plasmix"

I lettori assidui di "greenreport" ormai dovrebbero sapere cos'è il plasmix, cioè la plastica eterogenea che residua dopo la selezione operata sui rifiuti che provengono dalla raccolta differenziata. Si tratta ad esempio di sacchetti della spesa, di vaschette di polistirolo, di film e di imballaggi meno nobili del Pet, che viene ritirato dal Corepla e avviato al riciclo. All'estero queste plastiche miste - il plasmix appunto - sono di solito usate come combustibile per i termovalorizzatori a recupero energetico, mentre in Italia restano prevalentemente inutilizzati finendo in discarica.

Per quanto riguarda la Toscana, dove questa tipologia di plastica ammonta a circa 15mila tonnellate l'anno, ossia al 50% di tutte le plastiche provenienti dalla raccolta differenziata, da qualche tempo grazie all'iniziativa di diversi soggetti, è stata intrapresa la strada della sostenibilità per il trattamento di questi materiali.

Con il progetto integrato di sistema Pro-Plasmix (avviato nel 2009) realizzato da Pont-Tech con il cofinanziamento della Regione Toscana e grazie al contributo di Revet (l'azienda di Pontedera che si occupa di raccolta, selezione e trattamento di materiali destinati al riciclaggio), è stato possibile trasformare queste plastiche eterogenee in manufatti industriali.

Fondamentale per lo sviluppo del progetto, è stata l'attività di ricerca che si è concentrata sullo studio di mescole polimeriche innovative in cui la percentuale di Plasmix potesse arrivare fino al 30-40% a seconda del prodotto da realizzare. Da questo punto di vista un apporto fondamentale è venuto dal PontLab, il laboratorio di eccellenza promosso da Pont-Tech nell'ambito del Centro ricerca e formazione sull'innovazione tecnologica e il trasferimento delle tecnologie (Certfitt) di proprietà del comune di Pontedera.

Tra i "Ri-prodotti" a base di Plasmix, che sono stati realizzati, bauletti e pedane per i 2 ruote Piaggio, i pallets per il trasporto merci, i pannelli fonoassorbenti realizzati per la società Autostrade, i profilati da arredo urbano esterno, le persiane per i prefabbricati o le scope e altri utensili di uso domestico. Si intuisce che questo metodo innovativo per riciclare le plastiche cosiddette "povere", garantisce vantaggi sia dal punto di vista economico che ambientale.

In sintesi: meno rifiuti in discarica e costi inferiori rispetto all'utilizzo del materiale vergine; i prodotti che si ottengono hanno qualità pari o superiore a quelli tradizionali come nel caso dei componenti di veicoli che, a parità di resistenza e affidabilità, hanno però un peso minore. Un quadro di dettaglio sui vantaggi e sui risultati ottenuti con il progetto Pro-Plasmix, sarà fornito il 20 maggio prossimo, alle ore 11, a Firenze alla Fortezza da Basso nell'ambito di "Terra Futura", mostra convegno internazionale delle buone pratiche di sostenibilità ambientale, economica e sociale.

Partecipano al workshop "I ri-prodotti": Giuseppe Pozzana, direttore Pont-Tech, Lucio Masut, PontLab, Valerio Caramassi, presidente Revet e Giuseppe Rossi, presidente Corepla. Concluderà il seminario Anna Rita Bramerini, assessore all'Ambiente e Energia della Regione Toscana.

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