
[20/05/2011] News toscana
Nell'ottica della sostenibilità, nel sistema dei trasporti pubblici di persone e merci, le ferrovie giocano un ruolo centrale. Come noto il sistema dipende fondamentalmente dagli indirizzi che vengono dati in sede di governo centrale, politiche ed investimenti per il settore, e dal Gruppo Ferrovie dello Stato con Rete ferroviaria italiana e Trenitalia, rispettivamente per la gestione delle infrastrutture e del trasporto passeggeri e merci. Anche le Regioni, nei limiti a loro consentiti, possono fare la loro parte e fornire alcuni indirizzi. greenreport ha fatto il punto sulla situazione delle ferrovie in Toscana con l'assessore alle infrastrutture e alla mobilità Luca Ceccobao.
Partiamo dal trasporto delle merci su ferro, che nell'ottica di togliere i tir dalle strade riteniamo sia fondamentale. Qual è la situazione in Toscana? Ad esempio nei giorni scorsi gli industriali del settore cartario hanno lamentato una carenza infrastrutturale, cioè vorrebbero utilizzare di più la ferrovia ma mancano collegamenti tra la rete ferroviaria nazionale e i "tronchetti" che sono all'interno delle aziende.
«Questa richiesta è totalmente condivisibile e noi attraverso la programmazione vogliamo raggiungere risultati concreti. Proprio per quanto riguarda il settore cartario è stato fatto un Accordo di programma per interventi nella direzione indicata. I lavori sono in corso e dovrebbero terminare entro il 2012. Nei prossimi giorni farò un sopralluogo in quell'area. Preciso che in questo caso la Regione non ha fornito finanziamenti diretti che sono stati erogati da Provincia di Lucca e Rfi. Altro esempio è quello di Minucciano (Lunigiana) dove grazie all'accordo tra Regione, province di Lucca e Massa-Carrara, comuni e Rfi, l'azienda che produce granulati e polveri di marmo, potrà trasferire il materiale estratto dalle cave su treni merci fino allo stabilimento Kerakoll in Emilia, dove i residui del marmo vengono trasformati. Si evita così l'impatto dei camion lungo paesi e strade dell'Appennino. In questo caso c'è un intervento diretto della Regione anche da punto di vista economico con un finanziamento di circa 1 milione di euro».
Questi sono due esempi positivi. C'è altro in cantiere?
«Purtroppo di attivato no. Ma qui è necessario segnalare che il Gruppo ferrovie dello Stato ha abbandonato il settore Cargo. Non ci sono investimenti significativi, siamo in presenza di un arretramento dell'offerta che invece andrebbe recuperata attraverso un lavoro di ricerca. Oggi su ferro va il 3% delle merci e sotto i 200 km questo trasporto non è convenienti per i costi elevati. Capiamo che il momento è difficile ma ci vogliono politiche nazionali e risorse, lavorare in modo integrato sulla logistica, coinvolgendo il mondo produttivo e fornendo sostegno alle aziende. In questo modo si può far riprendere l'offerta ma ci vuole l'input della politica a livello nazionale».
Passiamo ad un altro aspetto. Linee ferroviarie cosiddette minori, che poi minori non sono considerato che se mantenute efficienti possono contribuire a togliere auto dalle strade. Ne segnaliamo alcune che hanno funzioni diverse, ma dove si registrano criticità: Firenze-Siena, Porrettana, Faentina, Lucca-Aulla.
«Intanto si tolgono auto dalle strade se il servizio ferroviario per persone e merci diventa competitivo, appetibile, di qualità, accorcia i suoi tempi di percorrenza che invece anche in Toscana sono aumentati. Ovviamente la strada giusta non è quella dei tagli al Tpl che ha fatto il governo. Per dare risposte immediate noi pensiamo di fare un'unica gara per la gestione del trasporto su gomma e su ferro in modo da realizzare un sistema integrato con sinergie tra le due modalità che devono essere dialoganti. Su questo non si devono avere preconcetti ideologici: in alcuni tratti può essere più sostenibile usare il trasporto pubblico su gomma. Nello specifico, partiamo dalla Siena-Firenze. Noi abbiamo realizzato l'Alta velocità regionale su alcune linee, che sta dando ottimi risultati: ad esempio ora si raggiunge Pisa da Firenze e viceversa in 48 minuti e Grosseto da Firenze in 2 ore e 35 minuti (via Pisa-Livorno). Per andare da Firenze a Siena ci vogliono 1 e 45 minuti come per andare da Firenze a Milano. Non è possibile. Pensiamo ad una linea veloce tra Siena e Firenze con fermata intermedia solo ad Empoli per ridurre sensibilmente i tempi. Poi si potrebbe raddoppiare il binario tra Granaiolo ed Empoli per aumentare la capacità, ma ci vogliono investimenti di Rfi che non si vedono».
Collegare Siena con l'Alta velocità, stiamo parlando di quella nazionale, è fondamentale.
«Certo l'Av è fondamentale, è un'opera importante per ridurre le distanza tra le grandi città del nostro paese. Ma in sede di accordi nazionali noi avevamo chiesto investimenti anche per il trasporto regionale per costruire una rete. Investimenti che non ci sono stati. La Regione Toscana non è rimasta ferma, ci siamo "inventati", l'Av regionale non con nuove risorse, visti i tagli, ma semplicemente rimodulando il servizio».
Per la Porrettana?
«Questa è una ferrovia storica che va mantenuta attiva perché queste tratte se si pensa di tralasciarle per un periodo si rischia di perderle per sempre. Al di la del valore storico bisogna però ragionare in termini di sostenibilità ambientale ma anche economica per non fare un danno alla collettività. Su quella tratta viaggiano 190 passeggeri al giorno. Non è sostenibile economicamente mantenere tutte le corse con l'orario precedente. Pensiamo ad una integrazione tra gomma e ferro, a servizi a chiamata. Vedremo, ma una cosa è certa la Porrettana non verrà abbandonata».
Sulla Faentina il Comitato pendolari lamenta alcune carenze, ritardi, treni vetusti. Qual è la situazione?
«Per quell'area non è prevista l'Av regionale ma ci sono centri importanti che hanno necessità di un servizio efficiente. Noi su quella tratta abbiamo una vertenza aperta con il Gruppo Fs che richiamiamo al rispetto degli accordi. Il materiale rotabile non è all'altezza, è vecchio va sostituito e i treni sono affollati. Poi ci sono ritardi paradossalmente dovuti a nuove tecnologie nel sistema di segnalazione e degli scambi che non è ancora messo a punto. Insomma disagi ci sono e la Regione continuerà a portare avanti le istanze nell'interesse dei cittadini».
Si sente parlare anche del raddoppio della Pistoia-Montecatini. E' una voce o c'è qualcosa di concreto?
«E' vero c'è un progetto con costi che ammontano a 108 milioni di euro di cui 70 a carico della Regione. Tra l'altro il raddoppio porterebbe benefici anche sulla Lucca-Aulla, ma ci sono ritardi non dovuti a noi».
Il Comitato pendolari del Valdarno chiede che i treni regionali possano continuare ad utilizzare la linea "direttissima". Sarà possibile con l'incremento dei treni Av?
«Il contratto attuale con Trenitalia prevede l'accessibilità alla linea direttissima e noi vogliamo mantenere lo stesso tipo di contratto anche in futuro. Tra l'altro l'utilizzo della direttissima porta vantaggi non solo al Valdarno ma ad Arezzo, ai treni che vengono da Chiusi».
Un ultima domanda. I tempi di percorrenza sulla linea Av regionale Pisa-Firenze possono essere ulteriormente ridotti? Ci sono lavori in corso?
«Si potrebbero ancora ridurre i tempi con ulteriori investimenti sulla linea che attualmente non ci sono».