[20/05/2011] News
In relazione agli articoli apparsi sulla stampa locale in merito all'iter autorizzativo in corso per la realizzazione di un impianto a biogas in località Corliano nel Comune di Cerreto Guidi (FI), il Servizio Sub-provinciale ARPAT per l'Empolese e la Valdelsa precisa i termini della proprio posizione in merito.
L'impianto per il quale è stata richiesta l'installazione prevede l'utilizzo del biogas, già attualmente prodotto, per l'alimentazione di un motore a combustione interna per la produzione di energia elettrica. Le caratteristiche dell'emissione del motore non sono diverse da quelle della attuale torcia in quanto di fatto trattasi in entrambi i casi di combustione.
Si segnala che la torcia risulta quale presidio di sicurezza per permettere la fuoriuscita del biogas dal corpo discarica evitando che si diffonda nel suolo o sottosuolo. La normativa europea, recepita con il D.Lgs. 36/2003, prevede che le discariche con produzione di biogas si dotino di un impianto per il recupero energetico nell'ottica di contenere le emissioni di anidride carbonica, in quanto, come detto precedentemente, il biogas deve comunque essere captato e combusto. Questo perché uno dei componenti principali del biogas è il metano che, se non captato e bruciato, è 21 volte più climalterante del CO2.
Le emissioni derivanti dal nuovo impianto saranno soggette al rispetto dei limiti previsti dalle normativa.
In particolare:
• in relazione alle modalità di realizzazione dell'intervento è previsto che l'impianto sia appoggiato e vincolato ad una soletta di supporto in calcestruzzo armato, unica opera strutturale, e collegato fra i vari moduli ed il sistema di estrazione del biogas. Per come è stato concepito, l'impianto potrà essere smontato e trasferito ad altro sito una volta esaurito lo sfruttamento del biogas della discarica di Corliano;
• dalle elaborazioni finalizzate a stimare la produzione di biogas da parte della discarica nel tempo ed il quantitativo di biogas estraibile e avviato al motore endotermico per la produzione dell'energia elettrica, emerge che l'impianto sarà sfruttato in particolare negli anni 2011-2015 passando da una quantità di biogas estratto dell'ordine di 120 Nm3/h nel 2011 a circa 57 Nm3/h nel 2015 corrispondenti ad una potenza erogata rispettivamente di 218 e 104 kW. Alla fine del 2015 sarà valutata la possibilità di continuare l'esercizio di tale impianto o di prevederne l'utilizzo di uno di taglia inferiore.
• In relazione alle modalità di gestione del biogas estratto durante le fasi di avvio ed esaurimento della produzione, viene previsto che il biogas venga deviato dall'attuale sistema di combustione in torcia verso il motore endotermico; nei casi di fermo impianto del motore per manutenzione è previsto il ripristino del funzionamento della torcia dinamica.
• E' previsto un funzionamento dell'impianto ai fini della produzione di energia elettrica di almeno 7500 h/anno.
In conclusione si ritiene che l'impianto proposto non determini un incremento di emissioni in atmosfera rispetto alla situazione esistente e inoltre nel progetto non vi sono elementi che facciano temere che l'impianto proposto possa determinare un inquinamento del suolo.
L'impianto di biogas niente aggiunge al rischio di inquinamento delle acque sotterranee, infatti le acque di spurgo e di condensa del motore vengono convogliate nella vasca di raccolta del percolato, con installazione del pozzetto di campionamento per eventuali controlli.
Venerdì 20 maggio 2011
Servizio Sub-provinciale ARPAT Empolese-Valdelsa